Strage del bus, dopo 800 giorni udienza preliminare ad Avellino

Strage del bus, dopo 800 giorni udienza preliminare ad Avellino
Domenica 20 Settembre 2015, 14:17 - Ultimo agg. 21:18
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Quasi 800 giorni dopo il tragico incidente del bus turistico che, la sera del 28 luglio 2013, precipitò dal viadotto Acqualonga della A16 Napoli-Canosa nel comune di Monteforte Irpino causando la morte di 40 persone, il gup del Tribunale di Avellino deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per i 15 imputati individuati dai pm della Procura irpina. L'udienza preliminare, dopo il rinvio deciso dal gup lo scorso 16 luglio per difetti di notifica, si terrà giovedì 24 settembre nell'ex carcere borbonico di Avellino, soluzione necessaria con la sua sala congressi da circa 200 posti per ospitare le tante persone coinvolte nel procedimento tra indagati, avvocati e parti civili.



Quindici gli imputati: tra loro Gennaro Lametta, il titolare dell'azienda che noleggiò il bus caduto dal cavalcavia, accusato di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso in atto pubblico in concorso con due funzionari della Motorizzazione civile di Napoli, Vittorio Saulino e Antonietta Ceriola, che secondo la Procura avrebbero falsificato la pratica di revisione del bus pochi giorni dopo l'incidente. Avvisi di conclusione delle indagini anche per Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l'Italia, Riccardo Mollo, ex direttore generale, funzionari e dirigenti di Autostrade per l'Italia. Lunghe le indagini, svolte tra sopralluoghi sul viadotto Acqualonga, la cui corsia in direzione Napoli è rimasta a lungo chiusa dopo l'incidente, e perizie come quella grafologica sul certificato che affermava l'avvenuta revisione del bus che ne ha affermato la non autenticità. La tragedia sconvolse la comunità di Pozzuoli (Napoli), città di provenienza di gran parte dei passeggeri del bus che il 28 luglio 2013 stavano tornando da Pietrelcina. Pesantissimo il bilancio: 40 vittime, tra chi perse la vita quella sera e chi nei giorni seguenti, a causa delle gravissime ferite.



Nel Palazzetto dello sport di Monterusciello, frazione di Pozzuoli, il 30 luglio 2013 furono celebrati i funerali celebrati dal vescovo Gennaro Pascarella alla presenza dell'allora presidente del Consiglio, Enrico Letta, e dei ministri dell'Ambiente Andrea Orlando e delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo.
Il 6 agosto morì una 16enne ricoverata all'ospedale Loreto Mare di Napoli, terzo membro della sua famiglia dopo il padre e la sorella a perdere la vita nell'incidente; circa un mese dopo, il 7 settembre, fu la volta di un 57enne ricoverato all'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, che portò a 40 il bilancio delle vittime. Cinque bambini feriti e ricoverati all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli riuscirono a sopravvivere nonostante in alcuni casi le condizioni all'arrivo in ospedale si presentassero molto gravi. La tenacia dei piccoli superstiti scatenò una gara di solidarietà che si concretizzò in un boom di donazioni di sangue: ben 144 tra il 30 luglio e il primo agosto.
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