Antimafia, bufera sulla Bindi: 16 impresentabili, 13 sono campani. Nella lista anche Vincenzo De Luca e Sandra Lonardo. Cancellato Iacolare

Antimafia, bufera sulla Bindi: 16 impresentabili, 13 sono campani. Nella lista anche Vincenzo De Luca e Sandra Lonardo. Cancellato Iacolare
Venerdì 29 Maggio 2015, 08:55 - Ultimo agg. 31 Maggio, 09:16
6 Minuti di Lettura

Bufera su Rosi Bindi e sulla Commissione parlamentare antimafia a 48 ore dalle elezioni regionali. Sono infatti stati resi pubblici i nomi dei candidati «impresentabili», tra i quali c’è il candidato del centrosinistra in Campania, Vincenzo De Luca. Da quel momento in poi, il caos. Numerosi elementi del Pd hanno attaccato la Bindi parlando di vendetta nei confronti del candidato a governatore della Regione Campania; altri hanno accusato la Bindi di aver voluto fare tutto da sola. Vincenzo De Luca, dal suo canto, ha annunciato di denunciare il presidente della commissione antimafia per diffamazione e l'ha sfidata a un pubblico dibattito per sbugiardarla.

Il nodo De Luca. La vicenda per la quale Vincenzo De Luca è stato inserito nella lista dei cosiddetti «impresentabili» risale al 1998 e riguarda un'inchiesta della Procura di Salerno incentrata sulla richiesta di cassa integrazione per circa 200 operai dell'ex Ideal Standard. Secondo l'accusa, la cassa integrazione fu sollecitata dallo stesso De Luca in assenza dei presupposti di legge. Un altro filone dell'inchiesta è relativo alla richiesta degli oneri di urbanizzazione ad alcuni imprenditori interessati alla realizzazione di una struttura sempre nella zona orientale della città. Il rinvio a giudizio per De Luca e per altri 46 imputati è arrivato nel 2008. I reati contestati all'ex primo cittadino di Salerno sono di concussione (in relazione alla richiesta degli oneri di urbanizzazione) e di truffa (per la concessione della cassa integrazione). Lo stesso De Luca, che più volte nel corso degli anni ha commentato la vicenda, ha rinunciato alla prescrizione «relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso». La vicenda era venuta alla ribalta anche nel corso della scorsa campagna elettorale per le regionali del 2010, quando De Luca è stato già in corsa contro Caldoro. Cinque anni fa, sempre nel corso della campagna elettorale, De Luca commentò la vicenda ribadendo che lui rispondeva per «per una vertenza di lavoro, non per ladrocinio o camorra: i ladri e i camorristi - disse - stanno dall'altra parte».

La denuncia di Nappi. «Ho già dato mandato ai miei legali di presentare una denuncia per diffamazione contro la Bindi e un risarcimento danni che, a tempo debito, devolverò in beneficenza alle vittime della ingiustizia e delle calunnie» ha affermato il consigliere regionale uscente Sergio Nappi, inserito nell'elenco dei candidati impresentabili in Campania. «Sono nell'elenco per il semplice fatto di aver rimosso degli assessori che non godevano più della mia fiducia quando ricoprivo la carica di sindaco», aggiunge Nappi.

La difesa. «Impresentabili è una parola che non uso, non ho mai usato e non userò nemmeno adesso»: così ha risposto il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi rispondendo ai giornalisti che le chiedevano di commentare le parole del premier Renzi il quale oggi ha detto: «Mai visto un dibattito così autoreferenziale» sugli impresentabili. «Non darò una risposta di tipo politico in questa sede che è istituzionale. Noi - ha osservato Bindi - saremmo inadempienti se non facessimo questo lavoro. Questo non è un lavoro autoreferenziale perchè lo offriamo ai cittadini ed anche ai partiti politici: i cittadini valuteranno».

Alfano. «Da ministro dell'Interno dico che per De Luca la legge sarà applicata e questa è una posizione largamente condivisa nel governo» ha detto Angelino Alfano a Napoli. «Quanto all'antimafia siamo garantisti - ha aggiunto - ma ci sono un sacco di elementi per dire che Caldoro è il vero candidato su cui i campani possono contare». «La polemica sugli impresentabili è tutta interna al Pd.

Ho visto dichiarazioni di una ferocia senza precedenti dentro uno stesso partito» ha concluso Alfano.

I commenti. Tanti, tantissimi i commenti dal mondo politico. «Sottolineo un aspetto. Il problema di Vincenzo De Luca è quello della legge Severino. È ineleggibile. Non ci si può candidare contro le leggi, contro i cittadini per una ambizione personale. Io al suo posto? Non lo avrei fatto. Io non mi sarei candidato» ha detto il candidato di centrodestra e presidente uscente della Regione Campania Stefano Caldoro, commentando la lista dei cosiddetti 'impresentabili' diffusa dall'Antimafia.

«Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica». Il deputato renziano Ernesto Carbone ha commentato così la lista degli impresentabili presentata dalla Commissione parlamentare antimafia.

«Rimaniamo sereni e convinti delle nostre scelte. Nel pomeriggio sarò in Campania per dare una mano alla campagna elettorale». Così il presidente del Pd, Matteo Orfini, in una nota dopo che è stata resa nota la 'lista degli impresentabili'nella quale c'è anche il candidato Pd alla Regione Campania, Vincenzo De Luca.

«Vedo che adesso qualcuno dà la colpa all'antimafia, è questo è il paradosso più grande. L'antimafia sta applicando un codice che abbiamo approvato tutti in Parlamento. Questa vicenda, nell'insieme, è sconcertante». Lo ha detto, parlando a Bologna, l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, commentando la vicenda 'impresentabili'. Poi, alla domanda su come si comporterebbe se fosse residente in Campania, Bersani ha scherzato: «Ho già tanti problemi a essere residente in Emilia-Romagna...».

«È scellerato porre la Campania in una situazione così pericolosa, con un candidato presidente ineleggibile e che oggi viene dichiarato anche impresentabile dall'Antimafia» ha dichiarato Valeria Ciarambino, candidato del Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Regione Campania, commentando l'inserimento da parte della Commissione Antimafia del nome di Vincenzo De Luca nella lista dei cosiddetti «impresentabili». «Trovo assurdo - incalza Ciarambino - che anche il presidente del Consiglio faccia prevalere, nel conflitto interessi in cui si trova, il suo ruolo di segretario del partito anziché il suo ruolo di garante istituzionale massimo dell'interesse dei cittadini e, addirittura, continui a difendere questo personaggio dicendo che la Severino non è un problema. Credo di vivere in uno Stato di diritto e vorrei che i rappresentanti istituzionali tutelino lo Stato di diritto».

«Renzi come sempre predica bene ma

razzola molto male. Ha sostenuto pubblicamente che gli impresentabili non sono un problema perché

«nessun impresentabile sarà eletto». Così, in una nota, Daniela Santanchè di Forza Italia.

«Se Renzi conoscesse la coerenza dovrebbe invitare gli elettori a non votare De Luca», conclude.

I nomi. La lista è formata da 17 nomi ed è stata resa nota oggi dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi, al termine dell'Ufficio di presidenza e della seduta plenaria della Commissione. Tredici «impresentabili» sono campani, quattro pugliesi.

Ecco i nomi segnalati come impresentabili:

Casi di giudizio pendente in primo grado per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione:

Ambrosio Antonio (Forza Italia)

Passariello Luciano (Fratelli d’Italia)

Ladisa Fabio

Nappi Sergio (Caldoro Presidente)

De Luca Vincenzo (candidato centrosinistra presidenza consiglio regionale)

Errico Fernando (Ndc per Caldoro)

Lonardo Alessandrina (Forza Italia)

Plaitano Francesco (Popolari per l'Italia)

Scalzone Antonio (Popolari per l'Italia) - ritirato

Viscardi Raffaele (Popolari per l'Italia)

Casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo:

Elefante Domenico (Centro democratico-De Luca)

Palmisano Enzo

Copertino Giovanni

Casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Oggiano Massimiliano

Grimaldi Carmela (Campania in rete per De Luca)

Casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Gambino Alberico (Fratelli d'Italia)

Le spiegazioni della Bindi. Nelle liste del Pd non ci sono candidati «impresentabili» tranne il candidato presidente della Regione Campania, ha detto il presidente dell'Antimafia Rosy Bindi. «Saremmo stati inadempienti se non avessimo fatto questo lavoro anche perché il tema della classe dirigente ha superato quello dei programmi». Rosy Bindi, nel corso della conferenza, ha spiegato: «Nessuna ingerenza nella campagna elettorale, abbiamo solo fornito una fotografia per informare i cittadini della qualità della classe politica che vanno a votare. Quella che abbiamo fatto è una fotografia: dispiace un po' che nessuno si sia scandalizzato in questi mesi su elenchi pubblicati dalla stampa, ma solo per dati accertati. Il nostro è stato un lavoro molto impegnativo, la precedente commissione fece stesso lavoro dopo elezioni e ci impiegò un anno, noi lo abbiamo fatto in trenta giorni. In Italia non esiste casellario giudiziario nazionale, ce ne sono centodieci e quindi gli acertamenti sono molto complessi. Abbiamo esaminato circa quattomila candidati. Ringrazio le prefetture anche se i dati di alcune circoscrizioni sono arrivate in ritardo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA