Asilo degli orrori a Portici, una mamma: «Sembrava un paradiso e invece...»

Asilo degli orrori a Portici, una mamma: «Sembrava un paradiso e invece...»
Domenica 21 Dicembre 2014, 11:37 - Ultimo agg. 22 Dicembre, 09:09
3 Minuti di Lettura

VIDEO 1

VIDEO 2

Sono stati informati dalla polizia locale di quanto accadeva tra le pareti della scuola dei loro bambini. Hanno visto e rivisto quelle immagini senza credere ai loro occhi. Hanno chiesto e ottenuto aiuto dalla polizia locale, oltre che sostegno psicologico. Sono sconvolti i genitori delle piccole vittime dei maltrattamenti a Villa degli Usignoli. Si fidavano di quelle maestre all’apparenza premurose con i piccoli. Adesso chiedono giustizia.

Olga Belli e Pierpaolo Romano sono i genitori di uno dei bimbi finiti nel video delle indagini. È suo figlio quello che prende gli schiaffi, i pizzichi.

«Da quando ho visto quei filmati mi sveglio di soprassalto di notte – racconta la donna – sto ancora male al solo pensiero di quello che ha passato mio figlio».

Come sta adesso il bambino?

«Bene, frequenta un asilo comunale, ha tre anni, ma per la metà dei suoi anni di vita è stato in quella scuola ed è rimasto profondamente segnato. È sempre stato un bimbo particolarmente vivace, lo è in casa ritengo che lo fosse anche a scuola, ma sicuramente non vi era nulla nel suo comportamento che giustificasse quelle violenze.

Parliamo di bambini di poco più di un anno».

Aveva mai nutrito qualche sospetto sulla condotta delle maestre?

«Se non avessi visto quelle immagini, se non avessi visto il mio piccolo prendere le botte non avrei mai creduto a quello che mi diceva la polizia. Adesso sono preoccupata.

In che senso?

«Anche la mia prima figlia è stata in quell’asilo e il secondo ci ha trascorso un anno e mezzo. Chi mi dice che tutto questo non è accaduto anche per l’altra bambina, chi mi dice che non è successo di peggio quando le telecamere ancora non c’erano? Mi atterrisce il fatto che per circa due anni all’interno della scuola nessuno si sia accorto di nulla, nessuno sia intervenuto. Mi tormenta il non sapere cosa sia accaduto per tutti i giorni che il mio bambino è stato nelle mani di quelle due donne».

Com'erano i rapporti tra voi genitori e le maestre?

«Col senno di poi posso dire che ci plagiavano. In nostra presenza baci e carezze ai bambini poi, dentro la scuola, abbiamo visto quello che succedeva. Ma, ripeto, mai avrei immaginato, io e mio marito siamo allibiti».

E con la direzione della scuola?

«Quando abbiamo scoperto i fatti abbiamo chiesto immediatamente spiegazioni. La responsabile ha provato a giustificarsi ma resta il comportamento inqualificabile delle maestre e il fatto che nessuno abbia vigilato all’interno di quell’asilo».

Avete ricevuto aiuto, sostegno dopo la scoperta dei fatti?

«Gli uomini della polizia municipale sono stati encomiabili, ci sono stati molto vicini, ci hanno ascoltato, ci hanno rassicurato ma, soprattutto, hanno fornito a tutti noi un grande supporto psicologico per superare i primi momenti che sono stati molto difficili».

Sarete presenti al processo?

«Sicuramente, ci costituiremo parte civile, ma il nostro impegno andrà oltre. Ho in mente altre iniziative per tenere alta l’attenzione sul problema dei maltrattamenti sui bambini. Ho il terrore che altri bambini possano subire quello che ha subito mio figlio e questo, da madre non posso permetterlo».

ma. cap.