Napoli. Il Riesame scarcera Cimmino: il boss del Vomero torna libero dopo 11 giorni

L'arresto di Luigi Cimmino
L'arresto di Luigi Cimmino
di Viviana Lanza
Sabato 1 Agosto 2015, 08:35 - Ultimo agg. 09:02
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Torna libero Luigi Cimmino, per gli inquirenti boss del Vomero tornato in città con l’obiettivo di riorganizzare il clan dopo gli anni in carcere. A distanza di undici giorni dal suo ultimo arresto, il Riesame (decima sezione) ha accolto la richiesta della difesa (avvocati Giovanni Esposito Fariello e Guido De Maio) e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare.



Scarcerazione anche per il genero di Cimmino, Pasquale Palma, accusato di aver partecipato all’organizzazione del gruppo e alla suddivisione degli stipendi tra gli affiliati. Anche per Palma, difeso dagli avvocati Fariello e De Maio, i giudici del Riesame hanno annullato il provvedimento emesso al termine delle indagini della Dda.



Per conoscere le ragioni alla base delle scarcerazioni bisognerà attendere il deposito delle motivazioni del Riesame. La difesa ha puntato sulla insufficienza degli indizi, ritenendo che dalle indagini non siano emersi elementi tali da sostenere la tesi della Procura che, sulla scorta anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e intercettazioni di sms e di colloqui in carcere tra affiliati ritenuti legati al clan del Vomero, ha ipotizzato invece il progetto di Cimmino di riprendere il controllo del malaffare nella zona collinare della città, tra Vomero e Arenella, delle estorsioni in primis. Un pentito ha raccontato che il boss voleva mettere «tutti in ginocchio» nel quartiere.

Una riunione in Spagna, a Comaruga, Barcellona, in un incontro con vari esponenti della camorra, avrebbe sancito l’inizio della nuova stagione del boss.



Personaggio controverso, Cimmino. Dalla finta pazzia alla mania per le microspie, la sua storia recente è finita agli atti di un’inchiesta condotta dall’Antimafia che mai ha abbassato la guardia sulla mala collinare, neanche dopo che il ras aveva finito di espiare la pena per vecchi reati ed era tornato libero. «Lucido, determinato, assolutamente orientato nello spazio e nel tempo, fattivo e capace di impartire ordini e direttive», lo ha descritto il gip Dario Gallo che aveva firmato il suo arresto, eseguito il 20 luglio scorso davanti a una folla di parenti e conoscenti che salutavano il boss in manette acclamandolo.
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