Pomigliano, la denuncia di un militante M5S: «Aggredito da supporter del sindaco»

Pomigliano, la denuncia di un militante M5S: «Aggredito da supporter del sindaco»
di Pino Neri
Sabato 28 Novembre 2015, 21:32 - Ultimo agg. 22:44
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Pomigliano. Il leader del Movimento Cinque Stelle di Pomigliano, Dario De Falco, ha annunciato che il gruppo formato da quattro consiglieri pentastellati non si siederà più in consiglio comunale «almeno fino a quando a Pomigliano non sarà ripristinato l'ordine democratico in un contesto caratterizzato attualmente da continue intimidazioni da parte del sindaco Russo e dei suoi sostenitori ai danni degli esponenti del Movimento».

L'annuncio dell' «Aventino» segue di poche ore la denuncia ai carabinieri firmata nel tardo pomeriggio dal giovane consigliere comunale penstallato del comune di Casalnuovo, Christian Cerbone, giunto oggi ad assistere al consiglio comunale di Pomigliano.

Cerbone racconta di essere stato picchiato davanti al portone del consiglio comunale da un supporter del sindaco. «Sono venuto ad assistere al consiglio comunale di Pomigliano d'Arco - scrive - e sono stato aggredito da un supporter del sindaco di Pomigliano. Tutto è nato quando il sindaco ha chiamato «imbecille» il consigliere del Movimento Cinque Stelle Salvatore Cioffi ed un uomo in platea ha iniziato ad inveire contro i consiglieri del M5S che chiedevano al presidente di richiamare il sindaco».

«I consiglieri M5S hanno poi chiesto ed ottenuto l'allontanamento dall'aula dell'uomo. Il presidente del Consiglio a quel punto ha sospeso la seduta per 10 minuti. Ero seduto in platea - prosegue Cerbone e mi sono allontanato, ero all'ingresso del consiglio comunale, e sono stato avvicinato dallo stesso uomo allontanato dalla Polizia Locale che, dopo, mi hanno detto essere un supporter del sindaco; costui mi ha chiesto agitato chi fossi. Alla mia risposta “Sono un consigliere comunale del M5S di Casalnuovo” ha risposto “E tuornatenn' a Casalnuovo” e mi ha dato un forte schiaffone».

De Falco chiede un incontro con il prefetto Gerarda Pantalone allo scopo di «far ripristinare la democrazia in un consiglio in cui costantemente gli esponenti del Movimento sono minacciati, offesi e ora addiritttura aggrediti fisicamente».
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