Ischia, in albergo i malati
di Villa Stefania

Ischia, in albergo i malati di Villa Stefania
di Massimo Zivelli
Sabato 30 Maggio 2015, 09:24 - Ultimo agg. 09:25
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Ischia. Saranno ospitati in un piccolo albergo di Casamicciola Terme, i nove pazienti ed il personale sanitario addetto del servizio territoriale di psichiatria. Nei giorni precedenti, era intervenuta la magistratura a rendere impraticabile la strada di una riapertura seppure parziale di Villa Stefania, la struttura che ha ospitato i pazienti psichiatrici stanziali fino alla scorsa settimana, quando un incendio ha devastato il primo piano dell’ex albergo scelto nel 2013 dai vertici della sanità campana per ospitare il servizio ed anche gli ambulatori della igiene mentale. In attesa di una nuova sede quindi, grazie alla mediazione del comune di Casamicciola Terme e del presidente del consiglio comunale Vincenzo D’Ambrosio, la soluzione «tampone» è stata individuata in Villa Gemma, un piccolo albergo a due stelle, dopo che nelle ultime ore era tramontata l’ipotesi di trasferire tutti – pazienti e personale sanitario – in un residence sulla collina del Cretaio. Si tratta in ogni caso di una soluzione temporanea, perché l’Asl è in cerca di una nuova struttura sul territorio isolano da prendere in fitto. Una soluzione che però era attesa sull’isola, dove si sono susseguite manifestazioni di piazza a favore dei nove pazienti della struttura ed al diritto di essere curati sull’isola. Anche nella mattinata di ieri, presidi di protesta si sono svolti prima a Casamicciola e poi anche a Ischia, davanti alla sede che ospita gli ambulatori della specialistica. Che la tensione sull’argomento resti però alta, lo testimonia però anche l’intervento della segreteria provinciale della Cgil, con una nota indirizzata fra gli altri anche al Prefetto. «Questa Federazione – si legge – è allarmata e preoccupata perla grave situazione che si sta consumando d’Ischia a seguito dell’incendio che ha distrutto e reso inagibile l’ex albergo di Casamicciola Ternte.
Nella struttura devastata dall’incendio oltre ai servizi territoriali dell’Asl venivano ospitati, presso la Sir, 10 pazienti psichici tutti cittadini dell’isola che rischiano di essere allontanati e trasferiti sulla terraferma tagliando i legami nel contempo hanno costruito. Il trasferimento sulla terraferma equivarrebbe ad una vera e propria «deportazione» vanificando i processi di socializzazione, oltre ai legami, in questi anni costruiti. Pertanto, la scrivente nel dichiarare la stato d’agitazione del personale addetto all’assistenza dei pazienti della Sir chiede urgenti soluzioni». Nei giorni scorsi era stata la pm Manuela Persico a disporre il sequestro della struttura proprio mentre l’Asl tentava di garantire la riapertura almeno dei piani superiori di Villa Stefania. Quello ordinato dalla Persico, in realtà è il secondo provvedimento che la magistratura napoletana ha disposto per quanto riguarda la struttura. Alcuni mesi prima, sull’onda di accese polemiche, manifestazioni di piazza, denunce e ricorsi al Tar (fra cui quello proposto e poi anche vinto dalla diocesi di Ischia e dal Vescovo monsignor Pietro Lagnese) i magistrati della Procura avevano aperto un fascicolo di indagine sulle modalità che avevano portato alla individuazione da parte dell’Asl, della struttura di Piazza Bagni. Una struttura definita un lager dai manifestanti e dai parenti dei pazienti psichiatrici e sulla quale si sono alzate accuse di abusi per tutta una serie di circostanze che restano ancora tutte da chiarire da parte della magistratura. Dai lavori di messa in sicurezza degli impianti, alla nuova disposizione interna dei locali e dei tramezzi. Lavori per i quali la Procura accertava che almeno nella prima fase di effettuazione degli stessi, non vi era stata richiesta all’ufficio tecnico del comune. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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