Rogo Giugliano, l'esperto: «Salute a rischio per il gas e le polveri sottili sprigionate»

Il rogo di Giugliano
Il rogo di Giugliano
di Donatella Trotta
Martedì 1 Settembre 2015, 09:39
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«Questo incendio può avere conseguenze drammatiche sulla salute umana. La nube tossica che ha provocato non è certo un aerosol protettivo da inalare, in un’area già nota come ”Terra dei Fuochi“...». Tenta di ironizzare il professor Gennaro D’Amato, ma solo per dissimulare le sue preoccupazioni di pneumologo di lungo corso, già primario al Cardarelli, saggista di fama internazionale e docente all’università «Federico II», impegnato da anni nella lotta alle malattie respiratorie. Patologie che, a Napoli, sono diffuse in percentuali significative della popolazione: «Per il 30% con allergie respiratorie ed equivalenti asmatici, per un 10% invece con bronchiti croniche e broncopneumopatie croniche ostruttive», spiega D’Amato, presidente, dallo scorso giugno, della commissione Gard (Global Alliance against Respiratory Disease) che si occupa di ambiente e salute respiratoria per il ministero della Salute e che fa capo all’Oms (l’Organizzazione mondiale della Sanità). D’Amato è anche responsabile del comitato scientifico della Wao (World Allergy Organization) su cambiamenti climatici, inquinamento dell’aria e malattie respiratorie, che ha appena pubblicato una ricerca sul «Wao Journal» con i contributi di un pool di 48 esperti di tutto il mondo.



Professore, quali i danni in agguato, per i residenti dell’area coinvolta?

«In primo luogo, quelli causati dalla concentrazione delle polveri inalabili: come la micidiale PM10 sprigionata dal rogo, che penetra nelle vie aeree inferiori con una cospicua percentuale al di sotto della laringe, fino ad arrivare al polmone profondo. Sono polveri che, dapprima sospese, poi depositate a terra, stimolano i recettori irritativi e vanno a determinare eventi infiammatori a livello di mucose, con la tendenza dei bronchi a ostruirsi, ossia a chiudersi, per ”legittima difesa“».



Con quali conseguenze? E chi sono i soggetti più a rischio?

«Nei soggetti predisposti, ovvero coloro che già soffrono di disturbi asmatici o broncopolmonari, magari già in ossigenoterapia e che sono ovviamente anche quelli più in pericolo - ma, tra questi, naturalmente anche i bambini - si può arrivare a vere e proprie crisi asmatiche di varia entità; tuttavia, anche nei soggetti sani si può riscontrare una iperreattività all’inalazione del fumo tossico, che dagli starnuti alla tosse può arrivare a manifestazioni più serie. Il pericolo maggiore poi è evidentemente per i vigili del fuoco, se non adeguatamente protetti da maschere antigas. Perchè quello delle polveri non è certo l’unico problema, ma ce n’è anche un altro, più complesso».



Quale, professore?

«L’azione dei gas. Di tutti i tipi. Il rogo di un deposito di 300 auto mette infatti in circolazione nell’aria quantità diverse di NO2 (biossido di azoto), SO2 (biossido di zolfo), ozono, Voc (Volatile Organic Compounds, ossia composti organici volatili) e diossina, con effetti tossici non maggiori delle polveri sottili ma che depositandosi nell’organismo, sulla lunga durata e in grosse quantità continuative nel tempo, può determinare non soltanto eventi irritativi o infiammatori respiratori ma persino episodi cardiovascolari e metabolici».



Un quadro preoccupante: come difendersi, nell’immediato e a distanza?

«Superfluo raccomandare di tenere lontano dalle esalazioni i soggetti più vulnerabili; opportuno ricordare che i lavaggi delle strade sono vivamente consigliati, per evitare, dopo qualche giorno, che le polveri depositate vengano pericolosamente ri-sospese in aria dal vento, amplificando i possibili danni».



Le mascherine - reperibili in farmacia - che usano i giapponesi raffreddati possono aiutare?

«Solo quelle con filtro centrale, usate come protezione anche in anti-infettivologia, quelle di mera copertura sono inutili. Ma non si trovano dovunque».



Quali sintomi bisogna tener d’occhio, allora, e quali terapie preventive o curative adottare?

«Alla minima insorgenza di tosse continuativa e persistente, in soggetti sani, è opportuno farsi prescrivere una terapia inalatoria di corticosteroidei e broncodilatatori, anche in forma di spray, evitando gli sciroppi mucolitici. E ricordarsi di fare sempre uso del naso, se libero, perché riscalda, umidifica e depura l’aria».
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