Coniugi ammazzati a Giugliano, tre indizi incastrano il fioraio

Coniugi ammazzati a Giugliano, tre indizi incastrano il fioraio
di Daniela De Crescenzo
Sabato 25 Aprile 2015, 10:07 - Ultimo agg. 26 Aprile, 09:51
1 Minuto di Lettura
Un atto di compravendita falso per provare l’acquisto della casa dei Simeone: è il terzo elemento a carico di Antonio Riano, il fioraio di Pianura tuttora in stato di fermo per il delitto di Luigi e Immacolata Simeone, la coppia di Melito ammazzata sabato sera. Il dato emerge dal decreto di fermo firmato dal Gip Alessandro Buccino Grimaldi e si aggiunge agli altri indizi già noti. La famiglia del ragazzo, però, sostiene che Antonio sarebbe stato vittima di un raggiro: i Simeone, è questa la loro versione, avrebbe falsamente venduto l’appartamento ad altre cinque famiglie.







Una tesi che, al momento, non trova alcun riscontro investigativo. Gli agenti del commissariato di Giugliano, guidati dal primo dirigente Pasquale Trocino, avrebbero già rintracciato il notaio la cui firma compare sull’atto. L’impronta Un’impronta digitale insanguinata è stata evidenziata dalla Squadra Scientifica guidata da Fabiola Mancone sull’auto delle vittime. Apparterrebbe ad Antonio Riano: il procuratore Francesco Greco ha evidenziato già giovedì nel corso di una conferenza stampa che corrisponde in ben 21 punti a quella del fioraio fermato. Le telecamere Il terzo elemento a carico sono le immagini della telecamera dell’Hotel il Borgo. Nel video alle 21,22 si nota il passaggio di una Renault seguita dal taxi dei Simeone.



CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL