«Per ricostruire ci vorranno anni ma ora a Santa Lucia c’è ascolto»

di Francesco Gravetti <
Martedì 6 Ottobre 2015, 23:12 - Ultimo agg. 23:39
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«Il periodo che ci attende è complicato e nessuno intende negarlo. Ma stiamo già lavorando per ridurre i problemi e soprattutto per ripartire nel 2016 in maniera diversa». L’amministratore delegato dell’Eav, Umberto De Gregorio, non nasconde le difficoltà del presente, ma avverte: «Allarmismi non se ne devono fare, siamo già al lavoro per trovare soluzioni, il punto è che nessuno è in grado di fare miracoli e le cifre sono quelle che sono».





Cosa dicono queste cifre?



«Ci spiegano che il fondo regionale 2015 di bilancio per il trasporto è eroso e che nei prossimi mesi, fino alla fine dell’anno, potremmo avere problemi a pagare i fornitori strategici, quelli che forniscono le ruote, i freni ed altri pezzi di ricambio necessari a far funzionare i treni».





E questi problemi finiranno col ripercuotersi sull’utenza?





«Potrebbero esserci dei problemi per l’ordinaria manutenzione dei treni e, di conseguenza, ci sarebbero ripercussioni sul servizio e quindi sui viaggiatori. Il discorso non vale per i treni nuovi, finanziati con altri fondi».





E per i dipendenti? Anche per loro arriverà un periodo di vacche magre? Ci saranno problemi con gli stipendi?



«Non mi pare che quello degli stipendi sia un problema all’ordine del giorno. Siamo all’inizio del mese e gli stipendi di settembre sono stato erogati regolarmente. La prossima scadenza è a fine ottobre e non mi pare il caso di creare un allarme fin da ora, anche se ribadisco che ci sono problemi sia di natura economica che finanziaria. L’ho anche spiegato ai sindacati nei giorni scorsi».





Presidente, sembra di sentire ragionamenti già fatti. Da anni, ormai, si ragiona della crisi del trasporto pubblico e dell’Eav. Come si esce da questa spirale?





«Il giorno in cui mi sono insediato ho detto: non ho la bacchetta magica. I problemi dell’Eav sono complessi e bisogna risolverli con l’impegno di tutti. Ripeto: siamo già al lavoro».





Cosa state facendo?





«Abbiamo avviato un tavolo con la Regione per cercare di affrontare tutte le questioni economiche e finanziare e trovare una via d’uscita. Di questo tavolo fa parte anche l’assessore al Bilancio, oltre ad altri esponenti della Regione: tutti insieme dobbiamo individuare una soluzione. Il fondo regionale per i trasporti è povero e ci sono vincoli di bilancio che ci renderanno la vita difficile nei prossimi mesi, ma questo non ci deve impedire di impegnarci a trovare tutte le strade possibili per uscire da queste difficoltà nel miglior modo possibile».





Con quali azioni?



«Le stiamo studiando, presto le renderemo note. Intanto, registro una grande disponibilità da parte della Regione. È già un passo avanti importante, perché Eav e Regione sono due facce della stessa medaglia. Oltre al sottoscritto, nel consiglio di amministrazione dell’Eav ci sono due funzionari regionali: li ho voluti io proprio per responsabilizzare ulteriormente la Regione, non avrebbe senso alcuna contrapposizione in questo momento così delicato».





Eppure, mi scusi, la Regione controlla l’Eav da tempo e i problemi sembrano sempre gli stessi.



«È evidente che la disponibilità che io registro oggi, nel passato non c’era o, comunque, si decideva di assumere atteggiamenti diversi. Se vuole faccio un esempio».





Prego.



«Il 24 settembre l’Eav e la Regione si sono incontrati dinanzi a un giudice per discutere di un credito che l’azienda ha nei confronti dell’ente pari a circa 500 milioni di euro. Ecco, si è arrivati al punto che le due parti hanno dovuto vedersi in un’aula di tribunale, l’una contro l’altro. A me tutto questo non sembra logico, né penso sia la strada migliore per risolvere problemi del genere».



E quindi, cosa avete fatto?



«Abbiamo deciso di chiedere un rinvio dell’udienza e, nel frattempo, abbiamo avviato il tavolo di confronto per trovare una soluzione. Abbiamo, insomma, deciso di uscire insieme dalla crisi, come è giusto che sia».



Ma ci vorrà del tempo, a quanto pare…



«Certo, l’ho scritto anche in una nota su Facebook, proprio per essere chiari.
L’Eav è un disastro. Alcuni dati sono eclatanti: la Circumvesuviana aveva 40 milioni di passeggeri annui nel 2010 che passano a 26 nel 2014. La Cumana 20 nel 2010 che passano a 11 nel 2014. Per riportare la situazione a quella del 2010 occorreranno anni. Occorre ricostruire. Per ricostruire non basta la buona volontà ma risorse finanziarie, competenze e tempo».