Il calciomercato last minute non risolve i guai

di ​Francesco De Luca
Mercoledì 26 Agosto 2015, 23:20 - Ultimo agg. 23:26
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Ci sono tre società che a quattro giorni dalla chiusura del mercato (lunedì 31 agosto) sono affannosamente al lavoro per completarsi: Juve, Inter e Napoli, dal momento che la Roma ha definito il restyling richiesto da Garcia per rendere la squadra più competitiva e attrezzata per lo scudetto e il Milan ritiene che Balotelli possa essere il valore aggiunto dopo aver visto sfumare l’opportunità di riprendere Ibrahimovic. Ma il mercato non è la vacanza di Ferragosto da prenotare in extremis, molto raramente il last minute ha risolto i problemi di un direttore sportivo e di un allenatore. Eppure, ci sono presidenti, dirigenti e consulenti che arrivano all’ultima fase di trattative con il sogno del grande colpo e i prezzi dei giocatori desiderati vertiginosamente salgono, come sa bene il Napoli, che si è visto sparare la richiesta di 25 milioni dal Torino per Maksimovic.



Persi tre fuoriclasse come Pirlo, Vidal e Tevez, la Juve ha effettuato un acquisto dietro l’altro, soprattutto in attacco, ma Allegri ha chiesto e ottenuto nella scorsa settimana gli esterni Alex Sandro e Cuadrado e sta per ricevere un centrocampista perché c’è anche l’handicap dell’infortunio di Marchisio: Witsel - è lui l’indiziato - sarà all’altezza del club vicecampione d’Europa? Certo, lo stop del nazionale ha complicato la vita all’allenatore che in primavera ha firmato il quarto scudetto consecutivo, tuttavia, al di là del peso delle partenze di tre protagonisti delle auree stagioni bianconere, c’è il problema della difesa: alle spalle dei centrali Barzagli, Bonucci e Chiellini ecco il ventenne Rugani, svezzato da Sarri a Empoli, in attesa della grande chance nella squadra del cuore (ha rifiutato la proposta del suo ex allenatore che pure lo avrebbe impiegato da titolare a Napoli).

Mancini, appena vinta a fatica la prima partita di campionato contro l’Atalanta, ha ricordato davanti alle telecamere: «Siamo pochi, pochissimi».



Ed è ripartito l’assalto di Ausilio, l’uomo mercato di Thohir, a Perisic, Lamela e Lavezzi, per cui il tecnico dell’Inter ha il debole da quando indossava la maglia del Napoli. Il Pocho aveva versato lacrime nella notte del 20 maggio 2012 all’Olimpico di Roma, dopo aver vinto la Coppa Italia e aver giocato l’ultima partita in azzurro, promettendo a se stesso e ai napoletani che sarebbe tornato soltanto per esibirsi qui, a Fuorigrotta. Ma segnali non ne sono arrivati, l’idea di un Lavezzi-bis è stata considerata a Castelvolturno eventualmente come minestra riscaldata, al contrario della riacquisizione di Reina, che al ri-debutto si è confermato un fuoriclasse, evitando che il Napoli crollasse già nel primo tempo contro il Sassuolo.

Ecco, il Napoli. Un anno fa non aveva rafforzato la squadra prima di sfidare l’Athletic Bilbao nel preliminare Champions e aveva pagato dazio. Il centrocampista tedesco Kramer, fresco campione del mondo, aveva rifiutato il trasferimento più per le allarmanti (e false) voci su Napoli che per ragioni contrattuali; un altro centrocampistra, il belga Fellaini, aveva respinto la proposta dopo l’esclusione dalla Champions. E oggi? Il grande colpo è stato Reina, il vero valore aggiunto a una squadra condannata in più partite della scorsa stagione dagli errori dei portieri Rafael e Andujar. Tuttavia continua in queste ultime ore di mercato la caccia a due difensori, un centrale e un esterno, e sarà difficile per De Laurentiis, più che mai impegnato sul mercato, e il direttore sportivo Giuntoli reperirne di alto profilo.

Il presidente ha tentato di strappare Romagnoli al Milan, ma non c’è stato verso: si era promesso a Mihajlovic e la Roma era già d’accordo con Galliani. Ha rinunciato ad Astori (che a Firenze è partito dalla panchina giocando gli ultimi 31’) e si è fermato davanti alle spropositate richieste di Cairo per Maksimovic. E ora? Ci sono Albiol (deludente nell’intera scorsa stagione e in difficoltà contro il Sassuolo), Chiriches (centrale non di primissima fascia) e Koulibaly, che è stato sfiduciato da Sarri ed è con un piede sull’uscio. Hysaj è un talento, al momento costretto a giocare sulla fascia sinistra, non dal suo lato. Giovani sono anche i centrocampisti seguiti, come il bravo Lemina, in forza al Marsiglia, e d’altra parte i giocatori “prospettici” sono sempre piaciuti a De Laurentiis, fin dai tempi di Lavezzi, Hamsik e Gargano.



Il Napoli non ha risparmiato né energie né milioni in questo mese e mezzo, si è dedicato allo sfoltimento dell’organico, ma resta il nodo della difesa, che è piuttosto rilevante in una fase di ristrutturazione tecnica, con un allenatore che ha apportato sostanziali modifiche tattiche. Il last minute quanto servirà?