Concentrati in difesa e corti a centrocampo. La Roma si batte così

di Francesco De Luca
Venerdì 31 Ottobre 2014, 23:14 - Ultimo agg. 23:24
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Parliamo di calcio, se permettete. È stata una settimana scandita dagli appelli ai tifosi napoletani, gli unici che potranno assistere alla sfida del San Paolo dopo il divieto del Viminale: sono passati quasi sei mesi dall’agguato a Ciro Esposito e la tensione è rimasta altissima. Il Napoli e la Roma, fresca capolista a pari punti con la Juve, possono offrire uno straordinario spettacolo a Fuorigrotta. Cinquecento milioni è il valore delle due rose, ci sono fuoriclasse di alto profilo, a cominciare da Totti, il capitano che ha fermato il tempo, e da Higuain, che cerca il riscatto dopo Bergamo e il rigore della vittoria fallito al 92’.





Ci sono già 7 punti di distacco tra azzurri e giallorossi. Il gap sarebbe stato inferiore se il Napoli non avesse gettato al vento due vittorie nelle ultime due trasferte: prima dell’errore di Higuain dal dischetto contro l’Atalanta c’era stato il rocambolesco finale della partita contro l’Inter, un doppio regalo ai nerazzurri. Benitez incoraggia la squadra: «Una vittoria sulla Roma darà un altro senso al nostro campionato». Ma il Napoli ha la forza per batterla? Vi è riuscito nella scorsa stagione due volte al San Paolo. La umiliò in Coppa Italia, tre reti in semifinale sotto gli occhi di Maradona; vinse di misura in campionato. E stavolta, in una partita che sembra avere tanti - troppi - contenuti extracalcistici?



Il Napoli ha gli uomini per mettere in difficoltà una difesa solida (4 reti subite come i bianconeri), che ha ceduto in queste settimane soltanto al cospetto della Juve (tre gol, ma quante polemiche) e del Bayern Monaco (sette gol, crollo in Champions senza attenuanti), perché Higuain e Callejon - esclusa la malanotte di Bergamo - sono tiratori chirurgici e, se ispirato, Hamsik ha la capacità di offrire l’assist perfetto e di proporsi nell’inserimento puntuale in area. Non è un caso che la squadra di Benitez, con il suo bomber e le sue tre mezzepunte, sia quella che abbia la più alta media di tiri nello specchio della porta (8,2).



La prestazione del Napoli dipenderà anche dall’atteggiamento della Roma. Se i giallorossi giocheranno la partita, concederanno spazi come è accaduto nelle due sfide al San Paolo. Gli azzurri, che soffrono se gli avversari alzano le barricate, dovranno fare attenzione al contropiede che può essere devastante con Gervinho, rapidissimo e bravo al tiro. Sull’ivoriano dovrà essere svolto gran lavoro di contenimento, senza trascurare il brillante Florenzi. E Totti, poi: fa la prima punta, arretra e apre corridoi per gli inserimenti dei compagni, gli azzurri rischiano se non sono corti. Dovrà sacrificarsi Hamsik, abbassandosi per evitare l’inferiorità numerica a centrocampo.



Il problema che il Napoli si trascina dalla scorsa stagione è la difesa. Alla copertura non sempre adeguata, causata dal modulo a trazione anteriore, si sono aggiunti in questi mesi gli strafalcioni dell’esperto centrale Albiol e l’insicurezza del giovane portiere Rafael. Altro limite sono i calci piazzati: guai a concedere l’occasione di una punizione a Totti o Pjanic. Al di là degli aspetti tattici conterà la personalità, ovvero la capacità di giocarsela alla pari con la squadra che ha agganciato la Juve al primo posto cancellando quasi subito lo svantaggio causato dalla sconfitta nello scontro diretto a Torino. Non è l’ultimo atto della stagione, ma in ordine cronologico è il più importante dopo il fallimento nel preliminare Champions a Bilbao. Servono le energie migliori e ciò che è mancato a Bergamo: attenzione in difesa e precisione in attacco. Se il Napoli trova questo punto di equilibrio, può vincere e far scattare la riscossa.