«Ho rifiutato due squadre ma qui c’è autodistruzione»

«Ho rifiutato due squadre ma qui c’è autodistruzione»
di Roberto Ventre
Mercoledì 17 Dicembre 2014, 23:03 - Ultimo agg. 23:07
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«Negli ultimi quindici giorni ho avuto due offerte per quattro anni economicamente importanti e ho detto no. Sono concentrato sul Napoli e darò il cento per cento fino all’ultimo momento che potrà essere tra due giorni, tre mesi o dieci anni.

Il Liverpool? Voglio vincere a Napoli e se poi tra dieci anni arriveranno proposte le valuterò...». Rafa Benitez nel bel mezzo della conferenza stampa lancia la bomba di mercato, anche se poi non cita le squadre e non dà nuove indicazioni sulla sua volontà futura.



«Ne parleremo più avanti con il presidente. Con De Laurentiis c’è intesa al cento per cento: tutti e due abbiamo deciso per il ritiro dopo la partita di Milano, l’allenamento e il pranzo, e poi di rimandare i giocatori a casa».



L’autodistruzione. Gran parte della conferenza pre-Parma l’ha incentrata sul concetto dell’autodistruzione, delle critiche e del clima pesante. «A Napoli qualcuno ha inventato l’autodistruzione. Invece di preoccuparsi dei cori di discriminazione contro i napoletani, contro i quali dovremmo intervenire tutti insieme, si perde troppo tempo con altri discorsi. In Spagna si dice che l’uomo è l’unico animale che inciampa due volte sulla stessa pietra. In due settimane qui si cambia radicalmente il giudizio su tutto e tutti, io devo restare tranquillo e avere equilibrio».



Dieci punti in meno. Invita a guardare con ottimismo e positività, conferma di avere piena fiducia sulla squadra e che i conti si fanno alla fine. «Siamo a due punti dal terzo posto e per vari episodi che sono successi nel nostro cammino abbiamo almeno dieci punti in meno. Sono convinto che se torniamo a fare bene le nostre cose potremo guardare anche a qualcosa di più del terzo posto. Però dobbiamo riuscire tutti quanti in campo a dare il cento per cento».



Livello internazionale. I numeri parlano di un Napoli in crisi: tre punti nelle ultime quattro partite, otto in meno rispetto all’anno scorso, sesto posto in classifica. Benitez è convinto però che gli azzurri possano tornare a esprimere il loro calcio migliore, mostrato quest’anno però in una sola occasione, contro la Roma. «Abbiamo mostrato tante volte l’anno scorso e qualche volta anche in questa stagione un calcio internazionale che a Napoli non si vedeva da vent’anni. Raul ha detto che in serie A segue solo il Napoli...».



Il modulo. Sotto accusa è finito anche il modulo di Rafa, il 4-2-3-1, sistema di gioco che il tecnico spagnolo però non modificherà. «L’importanza non è il modulo ma capire il gioco e le situazioni. Bisogna proseguire con le proprie convinzioni e non preoccuparsi di momento in momento su quello che fanno gli avversari cambiando il proprio sistema di gioco. Dobbiamo migliorare in continuità, la mentalità vincente come diceva un allenatore spagnolo non si compra al secondo piano del supermercato ma si acquista solo con il tempo».



Gli appunti. Rafa è stato anche punzecchiato sul fatto di essere rimasto in panchina tutto il tempo contro la Sampdoria. «Prendo sempre gli appunti in panchina, analizzando le cose. Alzarti della panchina e urlare può solo spronare i calciatori a correre di più ma non a fare meglio le cose in campo. Adesso in classifica stanno più avanti a noi anche Sampdoria, Genoa, però i conti si fanno alla fine. Bisogna avere serenità e equilibrio. Koulibaly ad esempio è passato da giudizi esaltanti ad altri opposti. Lui è un giovane con delle buone qualità che deve crescere».



Il Parma. Testa solo sul Parma e non alla Supercoppa. «La nostra finale è contro il Parma, una squadra ultima in classifica ma che gioca un buon calcio». Le scelte migliori, quindi, stasera scenderà in campo il Napoli migliore. Rafa non si farà influenzare dal pericolo diffide e quindi Koulibaly ci sarà.
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