Cucchi: attesa per la sentenza d'appello, pg chiede condanna per tutti

Cucchi: attesa per la sentenza d'appello, pg chiede condanna per tutti
Giovedì 30 Ottobre 2014, 21:36 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 09:08
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E' attesa per domani, venerdì, la sentenza del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto una settimana dopo nell'ospedale Sandro Pertini.



La Corte entrerà in camera di consiglio per scrivere la sua verità processuale sui sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria imputati. Le strade sono molteplici: confermare la sentenza di primo grado che vide condannati soltanto i medici per omicidio colposo (tranne una, solo per falso); accogliere le richieste del pg di ribaltamento della sentenza, con la condanna di tutti gli imputati; accogliere le tesi difensive con le quali è stata sollecitata l'assoluzione di tutti gli imputati. Un processo difficile quello che si sta celebrando davanti alla I Corte d'assise d'appello, un fascicolo enorme, contenente decine di consulenze, una maxi-perizia e le dichiarazioni di quasi 150 testimoni.



Per la morte di Cucchi, restano alla sbarra 12 persone, a vario titolo e a seconda delle posizioni, accusati di abbandono di incapace, abuso d'ufficio, favoreggiamento, falsità ideologica, lesioni ed abuso di autorità. Accuse gravi che corrispondono a una tesi accusatoria terribile: per i pm di primo grado, infatti, Stefano Cucchi fu pestato nelle camere di sicurezza del tribunale capitolino, dove si trovava in attesa dell'udienza di convalida del suo arresto per droga. E in ospedale furono ignorate le sue richieste di avere farmaci e fu abbandonato e lasciato morire di fame e sete.



In primo grado, i giudici arrivarono a una conclusione diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa. Per la III Corte d'assise, infatti, in sostanza Cucchi non fu pestato nelle celle di sicurezza del tribunale, ma morì in ospedale per malnutrizione e l'attività dei medici fu segnata da trascuratezza e sciatteria. Ecco perché decisero che gli unici colpevoli fossero i medici e mandarono assolti infermieri e agenti penitenziari. Di qui, condanna dei primi per omicidio colposo.



Subito dopo, si è registrato il maxi-risarcimento alla famiglia da parte dell'ospedale; e, a fine settembre l'inizio di un processo d'appello che domani giungerà alla sua conclusione. E in questo secondo grado di giudizio, le novità non sono mancate. Una fra tutte: per il Pg il pestaggio ci fu, ma avvenne dopo e non prima l'udienza di convalida del suo arresto; e poi, tutti hanno avuto una responsabilità nella storia, e vanno condannati, anche coloro che sono stati assolti. E la difesa? Tutti a sollecitare l'assoluzione dei propri assistiti, con un di più: la richiesta di nullità della sentenza di primo grado che ha cambiato l'imputazione con la restituzione degli atti al pm per riformularla. Venerdì parlerà la Corte d'Appello.