Scomparsa collaboratore Di Stefano, Pignatone: «Indagini per omicidio»

Scomparsa collaboratore Di Stefano, Pignatone: «Indagini per omicidio»
Mercoledì 26 Novembre 2014, 14:20 - Ultimo agg. 14:42
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La procura di Roma procede per omicidio volontario per la sparizione di Alfredo Guagnelli, ex braccio destro del deputato Pd Marco Di Stefano, quest'ultimo indagato per corruzione e falso nell'ambito di un'inchiesta su tangenti. Gli accertamenti saranno coordinati personalmente dal procuratore Giuseppe Pignatone.



L'inchiesta. La sera dell'8 ottobre 2009 Marco Di Stefano è l'ultimo a vedere Alfredo Guagnelli. Il suo caro amico e compagno di viaggi sparirà poco dopo. Il politico del Pd non era ancora parlamentare e soprattutto non era stato indagato per corruzione su presunti favori ai costruttori Antonio e Daniele Pulcini: a lui un milione e 800mila euro a Guagnelli 300mila. E' sulla scomparsa di Guagnelli, che Di Stefano nel 2009 viene intervistato da ”Chi l'ha visto”. E' l'unico, tra le persone vicine, ad aver sostenuto che Guagnelli fosse da qualche parte a divertirsi.



Un'altra storia. Per il fratello Bruno la storia è un'altra. Oggi, come allora, pensa che Alfredo sia stato vittima della malavita. Intanto non è mai stato svelato il mistero del computer rubato dall'appartamento dell'imprenditore, né si è chiarito se la chiave del giallo fosse nella palestra, vicina al luogo dove, alcuni mesi dopo, sarà ritrovata l'auto.



La testimonianza. La sera dell'8 ottobre 2009 Marco Di Stefano incontra Marco Guagnelli sotto la sede della Regione Lazio. Proprio dove, secondo una recente indagine dei militari del nucleo valutario della Finanza, pochi mesi prima sarebbero stati realizzati i presupposti di una mega truffa all'Ente di previdenza dei medici d'accordo con i costruttori Pulcini. Di Stefano racconta: «Era un caro amico, non mi vergogno di averlo frequentato, ma non avevamo rapporti di lavoro. L'ho visto tranquillo». Poi aggiunge: «Era tranquillo, nulla che potesse suscitare sospetti. Non penso gli sia accaduta qualcosa, sarà da qualche parte. Diceva sempre che sarebbe andato via».



La scansione. L'8 ottobre figlio di Di Stefano avrebbe dovuto cenare in casa di Guagnelli, ma Alfredo a casa non tornerà mai più. La tesi dell'allontanamento convince solo Di Stefano. Il pm, invece, nel 2009 apre un fascicolo per sequestro di persona.



La scomparsa. La domenica successiva alla scomparsa, i familiari si accorgono che nell'appartamento di Alfredo è rimasto il computer, ma quando gli uomini della mobile, su delega del pm Giancarlo Amato, vogliono sequestrare il pc per cercare una traccia, il computer è scomparso.
Poco prima di scomparire, Guagnelli avrebbe indicato a un socio «le persone da cercare qualora fosse accaduta qualcosa».
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