Avellino, scarcerato Guerriero la decisione su Festa arriverà entro 48 ore

L'inchiesta sugli appalti del Comune

Avellino, scarcerato Guerriero la decisione su Festa arriverà entro 48 ore
Avellino, scarcerato Guerriero la decisione su Festa arriverà entro 48 ore
di Alessandra Montalbetti
Martedì 7 Maggio 2024, 09:21
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Torna in libertà l'architetto Fabio Guerriero. Ancora sub iudice la posizione dell'ex sindaco Gianluca Festa per il quale nella tarda serata di ieri, il tribunale del riesame non aveva ancora sciolto la riserva. I giudici napoletani hanno tempo fio al 9 per rendere nota la decisione.

Annullata per Guerriero l'ordinanza degli arresti domiciliari dai magistrati dell'Ottava Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, davanti ai quali gli avvocati Nicola Quatrano del foro di Napoli e Marino Capone del foro di Avellino, hanno discusso il ricorso presentato, portando alla loro attenzione una serie di questioni giuridiche.
I due difensori dell'indagato in una lunga memoria difensiva hanno difatti sollevato in primo luogo un'eccezione di nullità della misura impugnata, a causa del mancato accesso da parte delle difese alle registrazioni audio e video relative alla misura cautelare eseguita all'alba dello scorso 18 aprile dopo diverse perquisizioni e l'iscrizione nel registro degli indagati anche dell'ex vicesindaco Laura Nargi.

Per gli avvocati difensori dell'architetto Fabio Guerriero sarebbe stato leso il diritto di difesa che determinerebbe, anche alla luce di una sentenza della Cassazione del gennaio 2024, la nullità degli atti. Ma non è ovviamente l'unica questione posta all'attenzione del collegio giudicante che ha accolto il riesame scarcerando l'indagato. La difesa dell'architetto Guerriero, titolare di uno studio privato al centro città, fratello dell'ex consigliere comunale di maggioranza, Diego Guerriero (indagato a piede libero) finito al centro dell'inchiesta denominata "Dolce Vita", ha messo in evidenza anche l'insussistenza dell'accusa di rivelazione del segreto d'ufficio (326 comma 1) non avendo lo stesso professionista - finito ai domiciliari - alcun rapporto con il Comune di Avellino e dunque, avendo agito da privato.

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Questioni giuridiche che hanno portato i giudici del tribunale partenopeo ad accogliere in pieno il ricorso presentato dai legali di Fabio Guerriero, facendo venir meno le esigenze cautelari che erano state ravvisate dal gip Giulio Argenio che aveva firmato l'ordinanza per l'ex sindaco Gianluca Festa, l'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e per l'architetto Fabio Guerriero. I giudici dell'ottava sezione del tribunale del Riesame avevano già valutato la posizione anche della seconda indagata nell'inchiesta Dolce Vita, l'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia difesa dall'avvocato Marco Campora, arrivata a Piazza del Popolo nel 2021.

Per lei i magistrati del tribunale della Libertà la scorsa settimana hanno attenuato la misura degli arresti domiciliari, sostituendola con quella meno afflittiva dell'interdizione dai pubblici uffici per un anno. Dunque per i giudici dell'VIII sezione del Tribunale della Libertà, l'impianto accusatorio mosso nei suoi confronti di Filomena Smiraglia è sufficientemente valido a ritenere sussistenti le esigenze cautelari.

Per converso i magistrati partenopei hanno però ritenuto che le esigenze cautelari possano essere adeguatamente soddisfatte con una misura interdittiva «non custodiale«, e pertanto hanno sostituito gli arresti domiciliari a cui era sottoposta dallo scorso 18 aprile con l'interdizione dai pubblici uffici. Si è discusso sempre nella mattinata di ieri davanti all'ottava sezione del tribunale del riesame di Napoli, anche il ricorso presentato dai legali dell'ex sindaco Gianluca Festa, dimessosi dalla carica pubblica 27 marzo. La difesa dell'ex primo cittadino sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dallo scorso 18 aprile ha insistito sull'assenza delle esigenze cautelari e sull'insussistenza del quadro indiziario mosso nei confronti del loro assistito.

Gli avvocati Luigi Petrillo e Concetta Mari restano in attesa della decisione del tribunale partenopeo per l'ex sindaco che a distanza di pochi giorni dalle perquisizioni effettuate dai carabinieri e dalla polizia giudiziaria presso la sua abitazione e presso gli uffici comunali, rassegnò le dimissioni dalla carica pubblica che comunque vedeva la sua scadenza naturale di lì a poco. Decisione che potranno in giornata oppure entro il 9 maggio quando scadono i termini della misura cautelare.
 

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