Il funzionario dell'allora Autorità di vigilanza, ha fatto riferimento ai lavori per 3 milioni e 700 mila euro, aggiudicati nel febbraio 2012 ad una impresa controllata da «Autostrade spa», con un ribasso del 29% sulla base d'asta. Di fronte ai rilievi del perito, la società Autostrade aveva però replicato sostenendo che i new jersey installati sul viadotto Acqualonga (risalenti al periodo 1988-1989) garantivano, alla data dell'incidente, tutti gli standard di sicurezza. La certezza è stata messa però in discussione anche dai periti incaricati dalla Procura di Avellino, secondo i quali la tenuta dei «tirafondi», che tengono ancorata al suolo la struttura, sarebbe del tutto venuta meno a causa della erosione determinata negli anni da agenti atmosferici e dal sale che, durante i mesi invernali, viene sparso per garantire la sicurezza delle carreggiate.
La deposizione di Cresta, è stata contestata dai legali della società Autostrade, secondo i quali, prima l'Autorità di Vigilanza, e oggi anche l'Anac, presieduta da Raffaele Cantone, «hanno competenza sui contratti pubblici ma non su questioni e aspetti tecnici e normativi».
Il presidente Luigi Buono ha fissato la data delle prossime udienze, programmate per il 3, 17 e 22 febbraio.