Benevento, l’inflazione non allenta la morsa: «Ora prezzi «alle stelle»

Al rialzo alimentari, ristorazione, calzature e abbigliamento la città sbarca nella top ten nazionale. Salasso record al Sud

Un cittadino mentre prelava contanti ad un bancomat
Un cittadino mentre prelava contanti ad un bancomat
di Domenico Zampelli
Venerdì 17 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 08:28
4 Minuti di Lettura

Benevento, l’inflazione è come la mitologica Idra di Lerna: otto teste che aggrediscono l’economia delle famiglie, con la nona che sembra immortale. E sarà una fatica da Ercole tagliare i prezzi per porre fine a questa preoccupazione, che ogni mese l’Istat riacutizza ponendo il capoluogo sannita ai vertici nazionali del carovita.

Nel mese di aprile, i morsi del «mostro» sono costati 385 euro alle famiglie: a tanto ammonta, secondo i calcoli effettuati dall’Unione nazionale consumatori, l’effetto inflattivo sulla vita quotidiana nel capoluogo, ed è l’importo più alto nel Mezzogiorno, l’ottavo a livello nazionale, il doppio della media in Italia. Anche Napoli ha un dato elevato (375 euro di sacrificio economico per i consumatori), mentre il dato di Avellino è più contenuto (150 euro) e quello di Caserta è addirittura positivo, in quanto le famiglie per comprare gli stessi beni spendono 107 euro in meno rispetto allo scorso anno.

Ma quali sono le otto «teste» dell’inflazione sannita? Sono le otto voci che vedono la città dell’Arco nella top ten nazionale per l’incremento dei prezzi nell’ultimo anno. A cominciare dagli alimentari: +5% in un anno, primo posto in Italia, dato doppio rispetto alla media nazionale. Sempre primo posto assoluto per la ristorazione, una conferma dal mese di febbraio quando è stato scalzato il primato di Brindisi: i prezzi aumentano del 10,4%, il doppio rispetto ad Avellino o a Napoli, il triplo rispetto alla media nazionale, e stride forte la contrapposizione con Caserta, dove non c’è stato alcun incremento dei prezzi. Altre due «teste» sono rappresentate dai settori dei mobili (prima Ascoli Piceno) e delle attrezzature da giardino (prima Macerata).

In entrambi i casi c’è il primato nel Mezzogiorno, quattro volte più forte del dato registrato in Campania. Da primato, con l’ingresso nella top ten, anche la corsa nel settore calzature e abbigliamento.

Video

Nel primo caso Benevento passa dalla posizione nazionale 29 occupata nel mese di marzo alla 4 di aprile (+4,3%, la media nazionale è stata 0,6%) mentre per l’abbigliamento il salto è addirittura dalla casella 41 alla 5, con una corsa doppia rispetto alla media nazionale (3,5% contro 1,7%) che assegna il primo posto nel Mezzogiorno. Entra nella top ten nazionale (posizione 6 rispetto alla 12 del mese di marzo) e conquista il primo posto nel Meridione anche l’aumento nel settore degli articoli tessili per la casa: +5,1%, più del doppio della media nazionale attestata al 2%. L’ultima «testa» riguarda ancora una volta la ricettività, questa volta nel settore degli alloggi: posizione 9, percentuale di aumento dei prezzi del 12,2%, primi nel Sud, quasi doppiata la media nazionale. E come nella mitologica fatica di Ercole, da una testa del mostro mozzata potrebbero spuntarne due, visti i dati che riguardano le stoviglie come pure la manutenzione e la riparazione della casa.

Quel che è certo è che anche il mostro dell’inflazione sannita sembra avere una testa immortale: quella del dato generale, che alimentato com’è da tutte queste sottovoci sarà dura abbattere. Nel mese di aprile i numeri dell’Istituto di statistica dicono +1,8% di incremento generale dei prezzi, il secondo dato più alto in Italia dopo l’1,9% fatto registrare a Venezia, Siena e Brindisi. Poco più giù del dato sannita c’è Napoli (+1,7%) ma per il resto è un’altra Campania e anche un altro Sannio: l’inflazione ad Avellino è attestata a +0,7%, in linea con il dato nazionale, mentre sia a Caserta che a Campobasso i prezzi sono diminuiti, entrando nel pacchetto delle città meno care in Italia. Il rincaro annuo di Benevento (385 euro) è il più alto nel Mezzogiorno secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori. Napoli occupa invece la posizione 10 (rincaro 375 euro), Avellino la 45 (rincaro 150 euro) mentre a Caserta c’è un risparmio di 107 euro (posizione nazionale 70).

© RIPRODUZIONE RISERVATA