San Giorgio la Molara, la neve regala un bimbo in paese

SAN GIORGIO LA MOLARA -  Sono passati oltre venti anni, era il lontano 26 dicembre 1993 quando l’ultimo parto è avvenuto in paese e non in una struttura ospedaliera del capoluogo e l’altra notte Federico Pio ha rotto la lunga pausa venendo al mondo proprio a San Giorgio la Molara. Le nevicate di questi giorni non hanno portato solo disagi al traffico e black out elettrici, ma si sono accompagnate anche a un lieto evento, anzi lo hanno proprio determinato. Un lieto evento che ha arricchito la famiglia di Lorenzo e Carmela con l’arrivo del loro quinto figlio. Così, nel corso dell’ultima bufera di neve, quella che si è abbattuta sul Sannio Federico Pio ha deciso di venire al mondo e allora per il parto spontaneo della mamma Carmela ci si è dovuti adattare in paese. Il parto è, infatti, avvenuto presso il presidio Asl di San Giorgio la Molara, alla presenza di alcuni amici della coppia, dei sanitari della Croce rossa, della guardia medica e dei vigili del fuoco del distaccamento di San Marco dei Cavoti. Una nottata travagliata per tutta la famiglia perché quando Carmela ha iniziato ad accusare i primi dolori, in paese aveva ripreso a nevicare e dunque, dopo l’allarme scattato in famiglia, i parenti hanno avvisato l’ambulanza che con moltissime difficoltà, dovute alle condizioni meteo, ghiaccio e neve tengono, infatti, in ostaggio il territorio da quasi quindici giorni, è riuscita a raggiungere l’abitazione alle prime luci dell’alba.

Successivamente, la donna è stata trasferita nel locale presidio sanitario dove il dottor Tozzi, l’ostetrica Margherita Mirra, la dottoressa Cusano (118) sono riusciti a far partorire la donna. Così, alle prime luci dell’alba è nato Federico Pio, 3 chili e 460 grammi e sulla sua carta d’identità alla voce «nato a» un po’ inusitatamente per il periodo si scriverà «San Giorgio la Molara». L’amministrazione del comune fortorino guidata dal sindaco Nicola De Vizio «augura il benvenuto al piccolo Federico Pio e evidenzia l’efficacia delle istituzioni che seppur in condizioni disagevoli sono perfettamente funzionanti e capaci di fronteggiare eventi straordinari, in strutture prive della necessaria strumentazione». Il ringraziamento dell’amministrazione si rivolge a tutti gli operatori per il lavoro svolto.