«Appalti e mazzette nel Casertano»
arrestato sindaco, vice e imprenditori

«Appalti e mazzette nel Casertano» arrestato sindaco, vice e imprenditori
di Marilù Musto e Mena Grimaldi
Venerdì 30 Settembre 2016, 07:03 - Ultimo agg. 23:08
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È stata eseguita la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Pasquale De Lucia, sindaco di San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta. Nei confronti del primo cittadino sono contestati i reati di associazione per delinquere, finanziamento illecito ai partiti, corruzione. La stessa indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere vede coinvolti anche il vicesindaco, consiglieri comunali e imprenditori. Tredici gli imprenditori indagati, specializzati nei settori della ristorazione, dei rifiuti e del settore edile.

Ai domiciliari Rita Di Giunta, amministratore delegato della società Terra di Lavoro, spa che ha come socio unico la Provincia di Caserta.  La società a intero capitale pubblico si occupa della gestione di una serie di servizi pubblici affidati direttamente dall'amministrazione provinciale. Per l'amministratore delegato di Terra di Lavoro Spa sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Arrestato anche il capo dell'ufficio Tecnico del comune di San Felice a Cancello, Felice Auriemma, e il dirigente del settore rifiuti. In manette il consigliere comunale Vincenzo Papa e il vicesindaco del comune Francesco Petrone. 

Sono in totale 21 i destinatari dell'ordinanza: 8 le persone finite in carcere, mentre per altre 13 sono stati disposti gli arresti domiciliari. L'ordinanza è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Maddaloni.

Per il primo cittadino - che è anche consigliere provinciale di Caserta e in passato è stato consigliere regionale - è stato, appunto, disposto il carcere. De Lucia, fino allo scorso mese di maggio, quando si è dimesso, era vicepresidente della Provincia di Caserta. L'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere verte su una vicenda di appalti concessi in cambio di mazzette.

Erano intenzionati a tutto pur di ottenere maggiore consenso elettorale. Dalla loro parte, ad omettere i controlli, avevano anche il comandante della stazione dei carabinieri, Tommaso Fraiese, allontanato durante le indagini. Nel corso dell'inchiesta è emerso che il sindaco Pasquale de Lucia quando si accorge delle indagini si reca dall'allora sottosegretario Gioacchino Alfano chiedendogli espressamente di fare allontanare i carabinieri che stavano indagando sull'Ente. Una richiesta che Alfano rifiuta categoricamente allontanando De Lucia (link). 


 

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