Un Natale di regali ma con parsimonia: così si potrebbe sintetizzare l'andamento delle vendite nel cosiddetto e mai decollato «Centro commerciale naturale», quel centro cittadino del capoluogo un tempo ricco di proposte merceologiche varie ed attraenti e oggi meno vivace di quanto potrebbe.
«Le vendite sono riprese rispetto agli anni scorsi, ma gli acquirenti si orientano più che altro su merce non troppo costosa. In questo periodo si vendono, infatti, articoli da regalo come sciarpe, cappelli, guanti, camicie, pullover, cravatte» dice Pino Ianniello, titolare dell'omonimo, storico negozio di abbigliamento in via Mazzini. «Non sono pochi, però, coloro che gratificano anche se stessi con un acquisto, spesso non previsto», aggiunge.
Un andamento confermato da Marella, negozio di abbigliamento donna: anche qui si è registrata una certa ripresa, ma non certo proporzionale alla quantità di persone che, soprattutto nei fine settimana, affollano le strade cittadine.
«C'è tanta gente che passeggia, ma non altrettanta che compra - dicono, infatti -.
«Una cosa che ha condizionato le vendite. Sono convinto che per non avere la flessione che si nota in questo periodo, sarebbe opportuno spostare i saldi, come era una volta, a marzo», riflette Cesare Mandato, titolare di Max Mara. «Infatti, dicembre non è un mese al top, anche se questo sembra andare meglio degli anni appena trascorsi. Noi, comunque, abbiamo una clientela affezionata che compra in qualsiasi periodo dell'anno e sulla quale il Natale non ha alcuna incidenza».
Un cliente, tutto sommato, più guardingo quello del 2022. «C'è addirittura chi rimanda il regalo alla Befana, approfittando delle svendite di fine stagione che, ormai, si effettuano ben prima del 6 gennaio. Qui da noi, però, - dicono da Luisa Spagnoli - tante persone si orientano su capi che non subiranno sconti, come gli accessori, la maglieria di questa stagione o i continuativi».
Il trend di vendite risulta in crescita in tutti i settori merceologici ma solo negli ultimi giorni, dopo l'andamento lento delle scorse settimane. «Anche i commercianti del corso Trieste, dimenticati dall'amministrazione comunale che ci ha lasciato al buio, stanno andando bene. La strada, nonostante non ci sia nessun decoro natalizio, sabato e domenica era affollata di gente, che ha anche comprato», dice Mario Principato, titolare del negozio Stefanel.
«Finalmente si sente aria natalizia. Da sabato le vendite sono notevolmente aumentate, ma non si può dire che siamo tornati ai livelli pre-pandemia», dice Francesca di Intimissimi, uno dei brand che proprio fra Natale e Capodanno vede il picco delle vendite. «Da un paio di giorni siamo tornati a rivedere un po' di sole e non solo meteorologicamente parlando», dice il titolare del negozio di biancheria De Lucia, sul corso Trieste. «Forse anche perché, consapevoli della situazione generale, proponiamo articoli non troppo costosi».
Anche Armando Vollero dell'omonimo negozio di articoli per la casa ha notato lo stesso positivo andamento. «Ci stiamo alquanto rifacendo, soprattutto con prodotti dedicati al Natale, dopo un periodo decisamente poco esaltante». Dove non c'è aria di crisi è nelle profumerie. «Siamo stati presi d'assalto - dicono da Mediterraneo, in via San Giovanni - tantissime persone regalano cosmetici o profumi». Discorso a parte per il settore della gioielleria. «Purtroppo l'affluenza non è delle migliori, ma siamo abituati agli acquirenti dell'ultim'ora. Sembra - dice Maurizio Angeloni, titolare del negozio omonimo in piazza Ruggiero - che ci si accorga più tardi del Natale. Quest'anno, poi, si preferiscono regali con prezzi più bassi. Peraltro, con la guerra in corso, il costo dell'oro è notevolmente salito. Ciò non toglie che, forse proprio per questo, c'è chi fa l'acquisto importante ritenendo i preziosi un ottimo bene rifugio».