Piccole pesti in gonnella crescono: le avventure di Sophie tra libro, laboratori, film e incontri

Piccole pesti in gonnella crescono: le avventure di Sophie tra libro, laboratori, film e incontri
di Donatella Trotta
Martedì 20 Settembre 2016, 21:39 - Ultimo agg. 21:40
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Bambine terribili e monelli sfrenati. Piccole pesti - tutto sommato innocenti - dell’immaginario collettivo. La letteratura per ragazzi (e i fumetti) ne sono costellati. Soprattutto al maschile: dal nostrano Gian Burrasca di Vamba ad Emil il terribile di Astrid Lindgren fino a Manolito Quattrocchi di Elvira Lindo, giusto per citare tre fra i tanti casi possibili. Sono i protagonisti di avventure esilaranti, che da fine Ottocento attraverso il secolo breve fino ad oggi hanno deliziato diverse generazioni, inevitabilmente attratte da quei bambini ingestibili con cui simpatizzare perché goffi, malaccorti o iperattivi, capaci di combinare disastri a ripetizione, da irriducibili ribelli sempre pronti a cacciarsi in un mare di guai e di avvincenti avventure, per la gioia dei loro lettori più giovani, e non solo.

Ma l’effetto dirompente della monelleria si amplifica poi quando la vivacità, l’anticonformismo, la cocciutaggine, l’insofferenza ai divieti e alla noia, la curiosità senza freni e l’indipendenza (ovvero la tendenza alla libertà) vengono declinati al femminile: basti solo pensare al successo di figure come Pippi Calzelunghe della Lindgren, Bibi di Karin Michaelis, ma anche, nell’illustrazione, a Viperetta di Rubino o Mafalda di Quino, in effetti più saggia che monella (e qui accenniamo ovviamente soltanto alle ragazzine più famose e recenti). Un raffinato ripescaggio editoriale, abbinato a un ciclo di laboratori gratuiti per bambini, offre ora un’occasione unica per (ri)scoprire una monella d’antan: Quella peste di Sophie (Donzelli, pp. 200, euro 28, con le illustrazioni di Sophie De La Villefromoit e la traduzione di Maria Vidale), generata dalla penna di Sophie de Ségur (un’aristocratica russa nata nel 1799 da un importante generale, Fëdor Vasil’evič Rostopčin, menzionato persino in Guerra e pace di Tolstoj), dall’età di 18 anni residente in Francia dopo aver sposato il conte di Ségur, essere diventata madre di otto figli e infine scrittrice a 57 anni, quando iniziò a pubblicare i suoi primi racconti e, nel 1858, appunto Quella peste di Sophie: ciclo di storie di una bambina terribile destinata a diventare un classico della letteratura francese di juvenilia nella celebre collana Biblioteca Rosa («Bibliothèque Rose») di Hachette, che ancora (r)esiste.

A Roma, da sabato scorso fino al 9 ottobre, una bella iniziativa dal titolo «Una peste in gonnella», ospitata nelle sedi della Città del Sole della capitale e presso l’Istituto francese-Centro San Luigi, offre la possibilità a bambine e bambini dai sei anni in su di immergersi nelle simpatiche malefatte della piccola peste Sophie attraverso giochi, attività creative, letture e laboratori guidati dall’Associazione Scosse, che ha curato la manifestazione in collaborazione con l’editore Donzelli. In tempi (drammatici) di “paranze” di baby criminali, ovviamente cresciuti in ben altri contesti da quelli ovattati e borghesi della monella francese, forse non è male recuperare la memoria storica di sane trasgressioni infantili che - da sempre - hanno aiutato a crescere, nel cammino a ostacoli della vita, ma senza far del male a nessuno. Una sorta di antidoto sorridente alla violenza bruta inoculata quotidianamente dalle cronache, oltre che un tuffo refrigerante nelle onde della creatività non soltanto letteraria, che ha un suo fondato perché pedagogico. E scusate se è poco. 

Non a caso le avventure di Sophie, scritte a metà Ottocento e tradotte in tante lingue, sono state nel tempo trasposte in fumetti, serie tv e film d’animazione (qualche mese fa, in Francia, è uscito il film «Les Malheurs de Sophie», per la regia di Christophe Honoré, con Anais Demoustier): in un vivace crossover che rafforza, rilanciandola con altri linguaggi, la tenuta di testi scritti tutt’altro che tramontati, come qualche catastrofista vorrebbe far credere, in tema di libri e di letture. Forse perché è «Fata Incongruenza» a far da madrina alla letteratura per ragazzi, come ci ricorda un grande studioso come Antonio Faeti: e allora vale la pena continuare a divertirsi, e a far divertire i più piccoli, anche con storie e scorribande del passato che con piccoli restyling tagliati sulla sensibilità e il gusto contemporanei possono sempre tornare a nuova vita. Come sta dimostrando l’editore Donzelli con la sua bella collana di fiabe e storie, che ha rispolverato dall’oblio classici importanti della letteratura europea, e non solo.

Nuovo appuntamento con i laboratori della peste in gonnella questo weekend (venerdì 23 settembre alle ore 17 in viale Somalia 61; sabato 24 settembre alle ore 12 presso l’Istituto francese-Centro San Luigi, in concomitanza con la giornata «a porte aperte» e, sempre sabato, alle ore 16 in via della Scrofa 65; domenica 25 settembre invece alle ore 11 in Piazza della Balduina 3). Il calendario dei laboratori per bambini proseguirà venerdì 30 settembre (ore 17, in via Oderisi da Gubbio 130), sabato 1° ottobre (ore 16, Via Marc. Colonna 5), venerdì 7 ottobre (ore 17, via Roma Libera 13) e domenica 9 ottobre (ore 11, Via Buonarroti 4); mentre giovedì 29 settembre (ore 18, presso l’Istituto francese-Centro San Luigi in largo Giuseppe Toniolo 22) è in programma un incontro con Stefania Fabri, Bianca Lazzaro, l’associazione Scosse e l’Istituto Centro San Luigi dei Francesi dal titolo «Soggette impreviste: letture di fine millennio». Si parlerà di narrazione al femminile nella letteratura per ragazzi, con un percorso che si snoda dalle rivendicazioni delle piccole donne di L. May Alcott all’ironia del micromondo di Beatrix Potter, dall’infanzia come giardino segreto di Frances Hodgson Burnett e delle favoliste francesi, passando per la fantasiosa bibliotecaria Margaret May, fino alla messa in discussione della società da parte delle italiane Bianca Pitzorno, Beatrice Solinas Donghi e Susanna Tamaro.
Info e prenotazioni obbligatorie: http://www.cittadelsole.it/it/pages/iniziative.
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