Alitalia, sciopero confermato
ma riparte il tavolo

Alitalia, sciopero confermato ma riparte il tavolo
di Umberto Mancini
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 08:23 - Ultimo agg. 13:03
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Roma. Lo sciopero del trasporto aereo di giovedì resta confermato, ma Alitalia, spinta dal governo, ha deciso di riaprire il tavolo sul contratto con i sindacati. «Credo che l'amministratore delegato Cramer Ball - ha spiegato il viceministro allo Sviluppo Teresa Bellanova - abbia colto la forza con cui il governo chiede un ritorno al confronto. Del resto l'esecutivo ha assicurato di voler dare un contributo» sia per comporre la vertenza sia «per rilanciare Alitalia» ha detto Bellanova. «Ognuno faccia la propria parte». Adesso, aggiunge il viceministro, Alitalia deve «ritirare il regolamento aziendale e mettersi al tavolo con i sindacati mantenendo il vecchio contratto fino al rinnovo». L'obiettivo del governo è infatti quello di vedere se ci sono margini per evitare che dal primo marzo il vettore aereo sostituisca il Contratto collettivo con un Regolamento aziendale.

L'incontro si svolgerà questo pomeriggio, troppo tardi comunque per fare marcia indietro sullo sciopero. Assaereo ha infatti convocato i sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo con all'ordine del giorno proprio il contratto nazionale di lavoro.

Per tutti parla Claudio Tarlazzi della Uil. «Lo sciopero dei lavoratori di Alitalia è confermato»: per sospendere la protesta «non ci sono più i tempi» e le condizioni visto che «l'azienda non ha fatto alcuna retromarcia per ripristinare le condizioni contrattuali al 31 dicembre scorso». «Per una sospensione dello sciopero - sottolinea ancora Tarlazzi - siamo fuori tempo massimo. I tempi non ci sono ma, soprattutto, non c'è alcun segnale di retromarcia da parte dell'azienda per un ripristino delle condizioni contrattuali al 31 dicembre scorso. Occorre riportare indietro le lancette dell'orologio e azzerare tutte le azioni unilaterali messe in campo dall'azienda, a cominciare dal congelamento degli scatti di anzianità. Ora, il cerino è in mano all'azienda e tocca ad essa fare i passi necessari».

E a fronte della convocazione giunta da Assaereo «non possiamo certo andare a sentirci dire che sono confermate le misure unilaterali applicate», avverte Tarlazzi, che vuole vederci chiaro su quella che sarà la linea dell'azienda. «Alitalia - conclude Tarlazzi - è un asset strategico del Paese e un terzo fallimento della compagnia il Paese non lo reggerebbe. Ed è ben consapevole che servono strategie industriali e che non si può scaricare tutto sul lavoro».
Il governo - si sottolinea dalla Cisl - ha compreso e condiviso le nostre istanze. Questa non è una cosa comune e per nulla scontata.