Getra investe 50 milioni e apre due stabilimenti

Un impianto sorgerà nel casertano, l’altro con un partner locale all’estero

Marco Zigon
Marco Zigon
di Nando Santonastaso
Lunedì 15 Aprile 2024, 23:35 - Ultimo agg. 16 Aprile, 12:40
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Ogni volta che gli si chiedeva, in passato, se si era mai pentito di essere rimasto al Sud e in Campania in particolare, la risposta era inevitabilmente la stessa. «Investire qui è possibile», ha ripetuto fino alla noia Marco Zigon, origini familiari nordiche ma natali a Napoli, presidente del Gruppo Getra, leader nazionale ed europeo nella trasformazione di energia, cinque società, due stabilimenti in Italia, 700 dipendenti tra diretti e indotto, una filiale a Dubai, il 70% del volume di affari in export e attività in 34 Paesi di 4 continenti. Oggi quella domanda non ha più alcun senso. E la riprova, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, arriva dalla presentazione delle linee strategiche del Gruppo per i prossimi 5 anni che porteranno il fatturato a 250 milioni di euro. E cioè, investimenti complessivi nel quinquennio per 50 milioni di euro con un incremento della forza lavoro di 150 unità, l’apertura di un nuovo stabilimento in Campania (lungo l‘asse Marcianise-Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, dove già operano le due attuali unità produttive) e la costituzione ex novo, attraverso una partnership locale, «di una realtà manifatturiera all’estero dedicata alla costruzione di trasformatori di grande potenza ed alta tensione».

Su quest’ultimo progetto Zigon si sbilancia poco nella conferenza stampa di ieri presso la Fondazione Matching Energies di Napoli (da lui voluta per approfondire i temi più attuali legati all’energia), presenti anche Giuseppe Di Salvo, consigliere delegato di Getra Power e le figlie del patron, Ludovica e Claudia, già impegnate in azienda con incarichi di responsabilità. Qualche indizio porta negli Stati Uniti e comunque in «un’area occidentale» perché ipotesi alternative, come l’Africa, dovrebbero fare i conti con un’instabilità politica ancora molto elevata. Al momento, Usa, Sud America e Balcani Occidentali sono le aree geografiche in cui Getra è già presente e «su cui scommettere attraverso la costituzione di partnership strategiche, ma non prima di aver effettuato un’attenta analisi della concorrenza, delle normative e dei requisiti locali volta a identificare i mercati target» spiega l’azienda.

Significativa la coincidenza dell’annuncio con il 75esimo anno di attività dell’azienda, fondata nel 1949 da Giuseppe Zigon senior, proveniente dal Nord Italia, e cresciuta progressivamente sotto la guida di Giuseppe Zigon junior e del figlio Marco.

La “nuova Getra” avrà vision e mission chiare ma un obiettivo ancora più stimolante: «Un salto soprattutto culturale, consolidando la nostra posizione a livello nazionale e puntando a conquistare nuovi mercati a livello internazionale» dice l’ingegnere e Cavaliere del Lavoro. E aggiunge: «I prossimi 5 anni ci vedranno impegnati a crescere nel mercato dell’energia in termini di investimenti, occupazione e fatturato accompagnando lo sviluppo con misure rivolte al benessere dei lavoratori, all’introduzione controllata dell’intelligenza artificiale, all’adozione di pratiche amiche dell’ambiente».

Il tutto, quasi superfluo precisarlo, sempre dal Sud e con risorse proprie. Gli investimenti previsti dal piano, infatti, sono tutti del Gruppo, in attesa che attraverso la nuova Zes unica si possa eventualmente utilizzare il credito d’imposta (e le facilitazioni burocratiche) previsto per chi investe al Sud. In ogni caso, precisa Zigon, quelle risorse sarebbero aggiuntive rispetto allo sforzo aziendale. Si punterà in particolare all’innovazione, attraverso le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale nella gestione della fabbrica, l’automazione e la digitalizzazione dei processi produttivi per gli stabilimenti di Getra Power e Distribution. La nuova fabbrica in Campania produrrà componenti strategici, attualmente acquistati all’estero, all’insegna del più concreto e indispensabile reshoring. Quanto alla sostenibilità, i progetti in campo sono due, entrambi significativi: in ogni stabilimento saranno installati un impianto di monitoraggio, per ottimizzare e ridurre del 30% i consumi per unità di prodotto, e un impianto fotovoltaico, per un valore complessivo di 1,5 milioni e una produzione di energia annuale da 2,5 MW/h. L’energia così autoprodotta consentirà non solo di coprire il 50% del fabbisogno aziendale ma anche di immettere in rete ben 600mila KW/h.

I bonus

Quanto al capitolo wellbeing e occupazione che Getra punta a incrementare, «in un mercato del lavoro diventato estremamente concorrenziale», il Gruppo indica una serie di percorsi a dir poco stimolanti (campagne di prevenzione sanitaria, polizze integrative salute, sportello di assistenza psicologica, polizze infortuni, smart working e flessibilità, bonus natalità; premi ai dipendenti con le migliori prestazioni ecc.). Tra le altre idee c’è anche quella di dare la parola ai collaboratori del Gruppo sui social media su come si lavora in Getra: si chiama employer branding e l’obiettivo è di attrarre e mantenere talenti in azienda dimostrando che è possibile anche al Sud. Come continuare ad investire qui, del resto: ma questo Zigon l’ha fatto ormai capire a tutti da quasi 40 anni.

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