Mezzogiorno, il “nostro” tesoro agricolo supera il Sud della Spagna

Regioni meridionali leader in 28 produzioni dal grano duro all'ortofrutta, dal vino all'olio d’oliva

Il tesoro agricolo del Mezzogiorno
Il tesoro agricolo del Mezzogiorno
di Marco Fortis
Domenica 5 Maggio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 6 Maggio, 09:42
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I punti di forza attuali e anche le maggiori potenzialità del Mezzogiorno d’Italia risiedono nell’economia reale ed in particolare in cinque settori: agricoltura, manifattura, energia, trasporti e turismo. Tutti questi cinque settori sono già oggi molto importanti ma possono ulteriormente svilupparsi, con rilevanti ricadute trasversali ed effetti moltiplicativi a cascata.

L'agricoltura è sicuramente un cardine dell'economia del Sud e delle Isole. Il suo ruolo è descritto in un volume che ho curato nel 2021 per la Fondazione Edison e Confagricoltura dal titolo “Il tesoro agricolo del Mezzogiorno”. Un titolo che può forse sembrare un po' enfatico ma che rispecchia invece pienamente la realtà. Infatti, se l'Italia è il primo produttore dell'Unione Europea dell'insieme di prodotti che comprende grano duro, ortofrutta, vino e olio d'oliva, con una produzione secondo l'Eurostat di 25,2 miliardi di euro nel 2021, lo deve soprattutto al Mezzogiorno, che contribuisce alla stessa per oltre la metà, con 13,1 miliardi.

L'agricoltura si divide in prodotti delle coltivazioni e in prodotti animali. Nell'Unione Europea, il primo Paese per valore della produzione complessiva delle sole coltivazioni agricole è la Francia, il cui output è tuttavia costituito in gran parte da ingenti produzioni di commodities come cereali foraggeri, foraggi e colture industriali. Al secondo posto in Europa per valore della produzione delle coltivazioni agricole figurano poi, ex aequo, Italia e Spagna, che sono invece più specializzate nelle produzioni mediterranee, in particolare grano duro, ortofrutta, vino e olio d'oliva, cioè raccolti e prodotti di prima trasformazione di maggior pregio.

Il Mediterraneo

Il confronto tra l'Italia e la Spagna e in particolar modo tra il nostro Mezzogiorno e la macroregione del Sur della Spagna è molto significativo. Infatti, nel 2021 il valore della produzione complessiva delle coltivazioni agricole di Italia e Spagna è stato praticamente uguale, pari a 35 miliardi di euro. Ma l'Italia è risultata davanti alla Spagna per produzione di grano duro, ortofrutta, vino e olio d'oliva e alla stessa stregua il Mezzogiorno ha preceduto il Sur spagnolo, importante macroregione agricola che comprende l'Andalucia.

In dettaglio, il Mezzogiorno presenta una produzione di grano duro, ortaggi, uva e vino superiore in valore a quella del Sur e una produzione di agrumi equivalente. Il Sur è invece davanti al Mezzogiorno per la frutta fresca, le olive e l'olio d'oliva.

Per quanto riguarda le regioni a livello Nuts 2, è interessante notare che, in base ai dati del 2021, considerando le prime cinque regioni produttrici di ortaggi dell'Unione Europea ben tre appartengono al Mezzogiorno d'Italia: 1) Andalucia (3,7 miliardi di euro), 2) Puglia (1,2 miliardi), 3) Campania (1,2 miliardi), 4) Zuid-Holland (1,1 miliardi), 5) Sicilia (1 miliardo). Mentre appartengono sempre al Mezzogiorno le prime due regioni europee produttrici di grano duro: 1) Puglia (443 milioni di euro), 2) Sicilia (350 milioni), 3) Centro-Valle della Loira (235 milioni), 4) Emilia-Romagna (223 milioni), 5) Marche (212 milioni).

Se analizziamo i primati produttivi europei delle coltivazioni del Sud e delle Isole, con riferimento questa volta al 2022 e ai dati in quantità, ci rendiamo perfettamente conto di come non sia affatto una esagerazione parlare di un vero e proprio “tesoro” agricolo del Mezzogiorno d'Italia. Un qualcosa che dovrebbe riempirci tutti di orgoglio, per il valore, la qualità e la varietà dei prodotti delle nostre coltivazioni: prodotti che sono dei pilastri della dieta mediterranea, della cucina italiana e della ristorazione made in Italy. Si tratta di primati agricoli che spesso gli stessi italiani non conoscono, la cui rilevanza economica dovrebbe invece diventare parte di una consapevolezza e di una narrativa comune.

I carciofi 

Arrivo a dire che un cameriere che serve al ristorante degli squisiti carciofi alla romana dovrebbe avere la cultura e l'orgoglio di spiegare al turista straniero che l'Italia, grazie al Mezzogiorno, è il primo produttore europeo ed il primo produttore al mondo di carciofi, ex aequo con l'Egitto ma con una offerta qualitativamente di ben più alto livello. Lo stesso potrebbe essere detto per tanti altri ortaggi e tipi di frutta. Infatti, l'Italia è un grande produttore agricolo, in concorrenza con la Francia per il primo posto in Europa per il più alto valore aggiunto dell'agricoltura. E il Mezzogiorno, in particolare, è il primo produttore dell'Unione Europea, davanti alle altre nazioni e anche rispetto al resto dell'Italia, di un notevole numero di prodotti agricoli importanti: grano duro, carciofi, finocchi, broccoli e cime di rapa, indivia, albicocche, fichi d'India. Inoltre, il Mezzogiorno è il secondo produttore europeo (quasi sempre dietro alla Spagna) di: meloni, cavolfiori, lattuga, melanzane, zucchine, sedano, arance, limoni, clementine, mandarini, pesche e nettarine. Nel caso delle melanzane la grande produzione del Mezzogiorno permette all'Italia nel suo insieme di superare la stessa Spagna. Infine, il Mezzogiorno è il terzo produttore di: pomodori, cocomeri e fagiolini. Anche in questo caso, la grande produzione del Mezzogiorno, superata solo da quella del resto dell'Italia e della Spagna, permette al nostro Paese nel suo complesso di essere il primo produttore di pomodori dell'Unione Europea davanti alla Spagna. 

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Decisivi, per i tanti primati europei del Mezzogiorno nelle coltivazioni agricole, sono i contributi di alcune regioni, in particolare la Puglia, la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Basilicata, e province, tra cui Foggia, Agrigento, Salerno, Crotone, Ragusa. Puglia e Campania sono le maggiori regioni produttrici di indivia, broccoli e cime di rapa. La Puglia e la Sicilia sono leader per l'uva da tavola, la Calabria per il bergamotto, la Sicilia per i fichi d'India, la Puglia, la Sicilia e la Basilicata per il grano duro. Mentre Puglia e Basilicata sono le maggiori produttrici di albicocche.

Nel caso dei carciofi, le principali province produttrici sono (dati 2022): Foggia, Agrigento, Brindisi, Caltanissetta e Palermo. Mentre per il finocchio in bulbo, altro ortaggio di cui l'Italia è il primo produttore dell'Unione Europea, le maggiori province produttrici del Mezzogiorno sono (dati 2023): Crotone, L'Aquila, Foggia, Salerno, Bari e Taranto. Nei pomodori, coltivati in piena aria (da trasformazione o da tavola) e in serra, le province produttrici leader, che permettono all'Italia di primeggiare in Europa, sono (dati 2022): Foggia, Ragusa, Agrigento, Siracusa e Salerno. 

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