Benevento, morto dopo malore in spiaggia: l'addio all'ex capitano

Benevento, morto dopo malore in spiaggia: l'addio all'ex capitano
di Maria Tangredi
Martedì 22 Luglio 2014, 23:19 - Ultimo agg. 23 Luglio, 11:55
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Benevento. Una maglia del Napoli con il numero 10, quella dei campioni, sulla bara di Filippo Nicola Allegretto, il 34enne che domenica mattina sulla spiaggia di Sperlonga ha trovato la morte dopo un malore seguoto a un tuffo successivo a un giro sul pattino con la sua Valeria e alcuni amici.

La maglia azzurra sulla bara l'hanno voluta i suoi amici e i suoi ex compagni di squadra, di cui è stato capitano.

Sono stati loro a portarlo in spalla, dalla casa fino alla chiesa di Varoni, ma non per un gol segnato. Questa volta era per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

Poi, in una chiesa gremita (in tanti sono rimasti fuori) gli amici più stretti, si sono seduti a terra, ai piedi dell'altare, intorno alla bara con i volti segnati dalle lacrime e dai singhiozzi difficilmente trattenuti, come a dire «capitano dacci gli ordini».

Ai lati dell'altare della chiesa dell'Assunta della frazione Varoni dove il giovane, promesso sposo di Valeria Viscione il prossimo 5 ottobre, viveva con la sua famiglia, c'erano, invece, tutti i «collatori» che il 15 agosto portano in processione in spalla, la statua dell'Assunta. Filippo era uno di loro. Le parole di don Umberto Oliva Zucaro che ha concelebrato insieme a tanti altri sacerdoti non solo di Montesarchio, che conoscevano Filippo Nicola, sono state interrotte solo dalla voce straziante della mamma Annamaria che chiedeva del «suo Nicola».

Nella sua omelia don Umberto ha lanciato messaggi di coraggio e di speranza ai genitori e alla inconsolabile fidanzata che domenica era con il suo promesso sposo sulla spiaggia di Sperlonga.

Don Umberto riferendosi al Vangelo ha parlato della resurrezione del giovane di Nain. «La morte non è la fine della vita - ha detto - come per il giovane della città di Nain resuscitato da Gesù, ma l'inizio di una vera vita in Cristo». Il sacerdote che avrebbe dovuto anche celebrare le prossime nozze, ha concluso la sua omelia con le parole di don Bosco. «Dite ai miei genitori e amici che vi aspetto tutti in Paradiso». Palloncini bianchi e azzurri sono stati fatti volare all'uscita del feretro dalla chiesa, mentre per un lungo tratto, quando passava il feretro, sono stati lanciati petali di rose.

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