Le interviste del Mattino | Delrio: «Basta aiuti esterni, il Sud impari a correre da solo»

Le interviste del Mattino | Delrio: «Basta aiuti esterni, il Sud impari a correre da solo»
di Nando Santonastaso
Mercoledì 23 Aprile 2014, 10:24 - Ultimo agg. 16 Marzo, 20:39
2 Minuti di Lettura
Il governo lavora alacremente per creare le condizioni necessarie alle imprese per rilanciare l’occupazione e la crescita del Paese: il ragionamento che Graziano Delrio, supersottosegretario alla Presidenza del consiglio, declina più volte nell’intervista. «Sono le imprese che creano lavoro, il compito della politica è di consentire loro di poterlo fare» spiega il braccio destro di Matteo Renzi. Il cantiere è enorme, va dai tagli all’energia per le aziende a nuove semplificazioni e ad una nuova stagione dei fondi europei.



Ma c’è anche il Sud, in questo clima da «lavori in corso»? La sensazione è che non sia proprio al centro dell’agenda di governo neanche stavolta...

«È una sensazione errata. Renzi, non solo il sottoscritto, è sempre stato convinto che la partita dello sviluppo del Paese si gioca nel Mezzogiorno. La questione meridionale per noi è parte del progetto di sviluppo del Paese, non un capitolo a sé stante: la gente del Sud deve iniziare a correre da sola, senza aiuti e sostegni esterni».



Faccia un esempio concreto: in cosa si è manifestata questa ”filosofia” nei provvedimenti adottati finora dal governo?

«Pensi al piano che ridurrà da 8mila a circa mille le municipalizzate. È un provvedimento di valenza nazionale ma è fuori discussione che inciderà soprattutto al Sud dove bisogna raggiungere livelli standard di affidabilità e qualità nei servizi essenziali. Non possiamo più accettare strade ingombre di rifiuti o trasporti locali poco efficienti. Noi vogliamo mettere fine a queste disuguaglianze, ribadendo nel contempo che anche al Sud i cittadini devono aiutarsi da soli».



Facciamo un passo indietro: il lavoro è una grande emergenza di tutto il Paese ma sul decreto Poletti avete messo la fiducia alla Camera. Non si poteva evitare?

«Certo, avremmo preferito non chiederla ma non attribuiamo a questa decisione significati particolari. La fiducia serve semplicemente a rendere operative e nei tempi giusti le scelte che il governo ha posto al Parlamento su un provvedimento nel quale crediamo moltissimo. Il decreto è troppo importante per noi, servirà finalmente a far decollare l’apprendistato che per tutti è la strada migliore per avvicinare i giovani al mercato del lavoro».



LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

SUL MATTINO DIGITAL