Deflazione in Italia, ad agosto prezzi in calo dello 0,1%. Pil, confermato l'arretramento: -0,2%

Deflazione in Italia, ad agosto prezzi in calo dello 0,1%. Pil, confermato l'arretramento: -0,2%
Venerdì 29 Agosto 2014, 11:25 - Ultimo agg. 30 Agosto, 22:28
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Italia in deflazione. Ad agosto l'indice dei prezzi al consumo misurato dall'Istat ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, contro un aumento dello 0,1% segnato a luglio. Su base mensile i prezzi sono invece aumentati dello 0,2%.



L'Italia è in deflazione per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l'economia era in forte crescita. Lo precisa l'Istat, ricordando che allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell'1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi.



Italia in recessione. L'Istat ha poi confermato che l'economia italiana è in recessione. Nel secondo trimestre del 2014 infatti il pil si è contratto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. L'istituto di statistica, per effetti di arrotondamento, ha invece rivisto la stima sul pil tendenziale del 6 agosto da -0,3% a -0,2%. Con il primo trimestre dell'anno chiuso a -0,1%, l'Italia è di fatto in recessione.



La deflazione. L'andamento dei prezzi è in frenata da quattro mesi consecutivi e passa per la prima volta in negativo. L'inflazione acquisita per il 2014, ovvero il tasso che si avrebbe in media d'anno se il dato rimasse lo stesso fino a dicembre, sale allo 0,4% dallo 0,3% di luglio.



In calo anche il cosiddetto carrello della spesa, l'insieme dei beni ad acquisto frequente che comprende l'alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio.



Il calo dei prezzi è da imputare principalmente, rileva l'Istat, all'accentuarsi della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici (con quelli non regolamentati che da +0,4% di luglio passano a -1,2%) e al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi; andamenti solo in parte controbilanciati dal ridimensionamento della flessione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,7%, da -2,9% di luglio).



Al netto dei soli beni energetici, l'inflazione sale invece allo 0,4% (da +0,3% di luglio), mentre l'inflazione di fondo, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende allo 0,5% (dallo

0,6% del mese precedente).



A contribuire al rialzo mensile dell'indice generale sono essenzialmente i prezzi dei trasporti (+3,8%). Questo aumento - su cui incidono fattori di natura stagionale - è solo in parte compensato dal calo mensile dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-0,6%).



Risultano in deflazione tre settori su dodici, tra i comparti monitorati dal'Istat. I prezzi infatti scendono, su base annua, per alimentare (-0,5%), comunicazioni (-9,1%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,1%). L'istituto di statistica sottolinea che tra i tre il capitolo comunicazioni presenta tassi negativi già da lungo tempo.