Rimborsi facili, via le accuse per dieci consiglieri della Regione Campania

Rimborsi facili, via le accuse per dieci consiglieri della Regione Campania
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 25 Luglio 2014, 08:18 - Ultimo agg. 08:19
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Per qualcuno, per molti, non è bastato portare scontrini e fatture fiscali, farsi interrogare e insistere sul carattere istituzionale, politico, di quelle spese rimborsate. A leggere le conclusioni della Procura sulle spese fatte dai consiglieri regionali, solo qualcuno esce dalle indagini e può incassare un decreto di archiviazione fresco di deposito. Sono una decina quelli che vengono ritenuti estranei alle accuse di peculato, in relazione ai rimborsi incassati per alcune spese effettuate dal 2010 al 2012.



Al di là delle note giustificative, occorreva dimostrare che le spese fatte fossero «congrue e coerenti» con il proprio mandato di consigliere regionale, con il proprio statuto di esponente politico al servizio del territorio regionale. È questo il motivo che spinge la Procura ad indicare come esempio il caso del consigliere Luciana Scalzi, che non compare tra i nomi archiviati e che rischia una richiesta di processo assieme alla maggioranza dei consiglieri.



I nomi dei soggetti archiviati: escono dalle indagini Fulvio Martusciello (difeso dai penalisti Alfonso Furgiuele e Roberto Guida), ex capogruppo del Pdl; Carlo Aveta (Gruppo misto); Angelo Marino (Nuovo Psi - Caldoro presidente); Bianca Maria D'Angelo (Pdl); Lucia Esposito (Pd); Francesco Nappi (Pdl); Gennaro Oliviero (Pse); Carmine Sommese, capogruppo del Gruppo misto; Annalisa Vessella Pisacane (Gruppo misto); Ettore Zecchino (Gruppo misto).
Restano indagati per truffa Nicola Caputo (Pd), Sergio Nappi (Noi Sud), Angelo Polverino (Pdl), per i quali comunque è venuta meno l'accusa di peculato.






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