Napoli. Pensioni, dopo la riforma Fornero il Sud in coda con importi da fame
Lunedì 28 Luglio 2014, 10:23
- Ultimo agg. 10:35
2 Minuti di Lettura
Napoli - Sempre ultime o quasi in classifica. Anche per le pensioni la situazione del Sud non è rosea, anzi è drammatica. La classifica è stata elaborata dal Sole 24 Ore.
Nel dicembre 2011, con il decreto legge Salva Italia, l'ultima pesante modifica alle regole sulle pensioni italiane, con la revisione dell'età pensionabile, dei trattamenti e delle modalità di calcolo. Come sono cambiate, da allora, le nostre pensioni? In quali province si percepiscono gli assegni medi più alti?
Per capire qual è stato finora l'impatto dell'ultima riforma varata dal ministro Elsa Fornero e come agiscono ancora le onde lunghe degli interventi precedenti. Lo scenario previdenziale infatti è in continua evoluzione e non si sono fermati gli interventi correttivi dopo la riforma Fornero. In attesa delle ulteriori misure allo studio, la fotografia dello stato attuale è drammatica e presenta un'Italia divisa in due anche su questo fronte, con una concentrazione degli assegni nelle province del Nord economicamente più avanzate e gli importi più alti alle realtà di maggiori dimensioni. Biella spicca nel rapporto prestazioni/ abitanti sia nelle anzianità sia nel totale; realtà come Crotone, Napoli o Catanzaro sono in coda.
A Oristano il primato per incidenza delle invalidità civili sulla popolazione residente. Napoli, in questa graduatoria occupa il 17esimo posto, Avellino il 21esimo, Salerno il 41esimo e Caserta il 58esimo. Per quanto riguarda le pensioni di anzianità Biella guida la classifica dell'incidenza sulla popolazione residente mentre Napoli è penultima. Per le pensioni di vecchiaia Napoli occupa l'ultima posizione.
Leggi Il Mattino per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO