Raffica di nuove aperture Aversa
diventa città della pizza

Raffica di nuove aperture Aversa diventa città della pizza
di Lorenzo Iuliano
Domenica 22 Gennaio 2017, 19:17
3 Minuti di Lettura
La città delle cento chiese si candida a diventare anche la città della nuova pizza, aggiungendo acqua, farina e lievito al paniere delle sue tradizionali eccellenze: la mozzarella di bufala, l'Asprinio e la polacca, il dolce a base di crema e amarena.
Ora Aversa richiama imprenditori per la sua vitalità, la posizione strategica tra Napoli e Caserta, un popolo di giovani che ha voglia di movida e che arriva qui da una conurbazione di 300mila abitanti. Il fenomeno pizza è la punta dell'iceberg di un balzo in avanti nel settore del food, all'insegna della qualità e di progetti solidi. Come quello del pizzaiolo Gianfranco Iervolino e della famiglia Capece. Il maestro-docente di pizza a Città del Gusto e di impasti all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, volto della Rai, ha inaugurato a dicembre scorso il nuovo locale in via Nobel, «Gianfranco Iervolino Morsi e Rimorsi», forte del successo del brand già consolidato a Caserta. Oltre alla garanzia della sua storia, Iervolino ha scelto di dare un'impronta sociale, caratterizzata da un forte legame con il territorio. Così è nata l'idea di collaborare con la diocesi di Aversa per restaurare il Mosaico del cardinale Innico Caracciolo, opera del 600 di Pietro Bracci, che si trova nella Cappella del Sacramento della Cattedrale di Aversa. La missione della raccolta fondi è già lanciata: per tre mesi parte dell'incasso sarà devoluto alla curia per riportare al suo splendore uno dei mosaici più pregiati della città.
L'identikit di questa «nouvelle vague» della pizza è delineato: sono tutti giovani, napoletani, alla loro prima esperienza da «solisti» (senza più le certezze del panorama napoletano), armati di ambizione, fantasia ma anche rigore nella ricerca su impasti e materie prime.

Il primo, nel dicembre 2015, è stato il «campione del mondo» Valentino Libro, che in viale Kennedy 5 ha aperto «Libro's» (www.libros33.it), sulla scia del successo internazionale del suo lavoro. In uno dei palazzi storici più belli della città normanna, c'è la massima attenzione anche agli aspetti nutrizionali della pizza, tanto che i menu sono stati elaborati con un gruppo di nutrizionisti alla ricerca di un equilibrio tra apporto calorico, gusto e genuinità.

A giugno dell'anno scorso è stata la volta di un altro napoletano, Carlo Sammarco, passato dalla «Cantina dei Mille» di piazza Garibaldi al locale dalla forte impronta social di via Gramsci 60 ad Aversa, che si chiama appunto «Carlo Sammarco pizzeria 2.0». Sammarco testimonia l'evoluzione costante del pizzaiolo contemporaneo, il desiderio di sperimentazione anche spinta, alla ricerca della giusta combinazione tra farine e topping di eccellenza.

Giovanissimo, appena 22 anni, è anche un altro protagonista del «new deal» della pizza nella città normanna: si chiama Simone De Gregorio ed è alla guida del recentissimo «Johnnytakeue'» di via Garofano 119. Forno in materiale refrattario con piano in biscotto di Sorrento, montato sull'Ape Pizza Johnny: ecco l'elemento che caratterizza il brand di questo franchising che sta moltiplicando le aperture. La prima impresa De Gregorio l'ha compiuta a fine anno, sfornando le pizze delle festività che ricreano un vero e proprio menu della tradizione.
Non è un caso che tutte queste nuove esperienze abbiano scelto come location la cosiddetta «Variante» di Aversa, un'arteria fino a qualche anno fa simbolo di caos e abbandono, dove oggi invece si trovano le due fermate della metropolitana che collegano direttamente la città normanna a Napoli.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA