Violenza sulle donne, via libera alle prime norme da parte dell'Eurocamera: misure per prevenire gli stupri e assistere le vittime

Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'UE

Violenza sulle donne, via libera alle prime norme da parte dell'Eurocamera: misure per prevenire gli stupri. Vietata la mutilazione
Violenza sulle donne, via libera alle prime norme da parte dell'Eurocamera: misure per prevenire gli stupri. Vietata la mutilazione
Mercoledì 24 Aprile 2024, 13:40
2 Minuti di Lettura

Novità nella lotta alla violenza sulle donne: arriva il via libera dell'Eurocamera alle prime norme in materia. Il testo è stato approvato dal Parlamento europeo con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni e chiede leggi più severe per il contrasto alla violenza informatica, misure per prevenire gli stupri e una migliore assistenza per le vittime.

La direttiva vieta le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati e stabilisce che la sicurezza e il benessere delle vittime di violenza debba essere la priorità: sarà infatti obbligatorio rendere accessibile l'assistenza sanitaria, inclusi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Sono state stabilite nuove linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il cyberflashing.

La nuova legislazione includerà un elenco più lungo di circostanze aggravanti per i reati che comportano pene più severe, come i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti riguardano anche l'intenzione di punire le vittime per il loro genere, l'orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l'origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire "l'onore".

Le prossime tappe

Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue. Gli Stati membri hanno tre anni per recepire le nuove norme. Su insistenza del Parlamento, la Commissione riferirà ogni cinque anni sull'opportunità di rivedere le norme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA