Potrebbe essere morto a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stato schiacciato dal bus che stava guidando Emanuele Melillo, il conducente del bus dell'Azienda Trasporto Capri unica vittima dell'incidente stradale avvenuto il 22 luglio 2021 sull'isola di Capri, dove un autobus con 25 persone a bordo è precipitato su uno stabilimento balneare.
La circostanza è emersa nel corso del processo in corso a Napoli, dove oggi hanno testimoniato un sovrintendente della polizia giudiziaria e un ispettore della polizia stradale delegato ad accertare la dinamica dell'incidente in cui rimasero feriti anche alcuni passeggeri.
L'attenzione è stata focalizzata, in particolare, sull'ispettore della Stradale che peraltro già si era occupato dei rilievi di un'altra tragedia, quella avvenuta sull'A16, dove un bus, la sera del 28 luglio 2013, precipitò dal viadotto Acqualonga, nei pressi di Monteforte Irpino, provocando una quarantina di morti.
Il testimone ha illustrato grazie a un grafico, frutto di accertamenti esperiti con telecamere satellitari, il tragitto coperto dal bus, dalla partenza fino alla caduta su un lido balneare sottostante, dopo essere salito sul marciapiede e dopo avere sfondato una ringhiera che, però, secondo l'ispettore "era arrugginita".