Bagarre auto blu, De Luca attacca: «Il capo di gabinetto di Caldoro deve restituire 400mila euro». «No, c'è una causa in corso»

Bagarre auto blu, De Luca attacca: «Il capo di gabinetto di Caldoro deve restituire 400mila euro». «No, c'è una causa in corso»
di Gerardo Ausiello
Giovedì 28 Luglio 2016, 16:53 - Ultimo agg. 18:31
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Bagarre in Consiglio regionale sul nuovo regolamento per le auto blu che estende l'utilizzo delle vetture di servizio anche ai 13 consiglieri del governatore Vincenzo De Luca. Il presidente della commissione Bilancio, Franco Picarone (Pd), aveva proposto di rimandare in commissione il regolamento per ulteriori approfondimenti. Richiesta che non ha trovato il consenso del centrodestra, con il capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro che ha chiesto l'intervento di Luca.

Quest'ultimo ha dunque preso la parola chiedendo al Consiglio di votare il provvedimento, senza alcun passo indietro: «Non vedo dove sia lo scandalo, si tratta di una grande idiozia. Non abbiamo auto blu ma solo auto grigie, che fanno 20 chilometri e poi si fermano. Io ho una Passat con una cilindrata 1.6, con l'aria condizionata guasta. Abbiamo semplicemente previsto che chiunque abbia bisogno dell'auto di servizio, debba presentare una richiesta motivata agli uffici». Poi ha lanciato bordate contro la vecchia giunta: «Il precedente capo di gabinetto (Danilo Del Gaizo, ndr) deve restituire 400mila euro perché, per una sua interpretazione fantasiosa delle norme, ha percepito contestualmente sia lo stipendio di consigliere di Stato che di capo di gabinetto della Regione».

Il Movimento 5 Stelle, con il consigliere Gennaro Saiello, è andato all'attacco: «I nostri parlamentari vanno a Roma con il treno o con il bus. Le auto blu sono il simbolo dei privilegi della casta». Alla fine il Consiglio ha votato a maggioranza il rinvio in commissione, con il voto contrario di De Luca. 

Caldoro: «Io i miei collaboratori li difendo, fino in fondo. Il richiamo fatto al capo di gabinetto è ad una causa in corso. Noi applicammo una norma nella parte finale, c'è un ricorso e c'è l'ipotesi che si arriva ad una restituzione di una somma. Se il Consiglio di Stato deciderà che si devono restituire i soldi, si restituiranno. Voglio difendere anche l'ex presidente Antonio Bassolino, che acquistò l'Audi con cilindrata 3.00, perché c'era una minaccia molto seria delle Brigate Rosse. Io l'Audi l'ho usata pochissimo, avevo un'altra macchina azzurrina, qualcuno dice che è bruttina, a me piace. In termini di spesa pubblica la scorta fatta dalla polizia di Stato è a costo zero, quella con quattro vigili urbani che prendono stipendio da dirigente è inaccettabile».

Immediata la replica di De Luca: «Ho votato contro per denunciare la strumentalizzazione vergognosa fatta dal Movimento 5 Stelle. Il regolamento parla chiaro e mira a limitare in maniera radicale l'uso delle auto attraverso il divieto di assegnazione dell'auto alla persona. E' la prima volta che si introduce una norma del genere. Qualora la norma non fosse approvata, i dirigenti potrebbero continuare a utilizzare le auto come un taxi. Questo dice la relazione dell'ufficio legislativo. Ora questa campagna demagogica ha avuto l'effetto contrario. Per quanto riguarda le osservazioni del precedente capo di gabinetto, ho rilevato un dato di cronaca. Ovviamente attendiamo la conclusione del contenzioso. I quattro vigili non sono quattro vigili ma addetti alla segreteria, non sono dirigenti né hanno stipendi di dirigenti, è del tutto falso. Sono personale di segreteria. Va bene così, si rinvia in commissione, non c'è nessun problema, ma siamo di fronte a una vergognosa strumentalizzazione politica sul nulla». 

E' poi arrivata la controreplica del consigliere grillino Luigi Cirillo: «In commissione la maggioranza non voleva votare il regolamento. Quello precedente dice che il servizio inizia e finisce dove è ubicato l'ufficio, quindi la norma precedente è già chiara. E allora l'unica modifica è l'estensione delle auto blu ai 13 consiglieri del governatore. Di Maio, vicepresidente della Camera, ha rinunciato all'auto blu. Chiedo un chiarimento da parte della maggioranza: non volete votare questo regolamento e per questo lo avete riportato in commissione».

Per il capogruppo dei Verdi Francesco Borrelli «i grillini non devono più insultare creando un clima da schifo, com'è accaduto con un consigliere che non è ancora sotto processo (Stefano Graziano, ndr). Se non ci rispettate, non avrete nessun rispetto da parte nostra».

E' quindi intervenuto il consigliere di Forza Italia Ermanno Russo, ex assessore al Demanio e Patrimonio: «Io ho preparato il regolamento attualmente in vigore. Non mi è piaciuto l'intervento del presidente De Luca, toccava all'assessore al Patrimonio fare questo, ma non so chi sia. E' una interlocuzione che va fatta tra chi ne ha le specifiche competenze. Io feci quel regolamento e ho lottato per portarlo avanti e se qualche assessore veniva scortato a casa era solo perché c'era un pericolo e quindi godeva di una deroga. Noi scegliemmo di non fare utilizzare ai consiglieri del governatore le auto di servizio. E' una scelta politica. Comprendo la politica dei 5 Stelle ma non la condivido. Perché bisogna farle le battaglie ma su altre cose. Le hanno fatto dire una cosa sbagliata, presidente De Luca, perché nel mio regolamento è già vietato l'accompagnamento a casa». 

Di nuovo Cesaro: «Faccio i complimenti a Borrelli, che fino all'anno scorso era il più giustizialista della Campania.

De Luca non ha cambiato la Campania ma almeno ha cambiato Borrelli. Finalmente lo apprezzo tanto. Al di là delle battutacce del presidente De Luca che dovrebbe avere una certa serietà. Noi dobbiamo pagare le auto a 13 consiglieri di De Luca, tra cui c'è pure Biagio Iacolare, quello del patto di Marano. Il collegio dei Revisori dei Conti dice “che gli incarichi di consigliere sono stati conferiti come prevede la normativa a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese. Tali incarichi non contengono il limite qualitativo e quantitativo delle spese, Si rileva inoltre che, oltre a non quantificare la spesa, non sono stati determinati gli oneri che potrebbero essere qualificati come occulti”. Per ben tre dei tredici decreti è stato saltato un rigo, ovvero l'autocertificazione che non potevano accettare l'incarico per altre motivazioni. Quando c'è un problema di legge, ora lo si salta in Regione. E noi, non contenti, diamo loro anche le macchine? E la cosa triste è che De Luca è scappato via». 

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