Napoli, l’antiracket chiama il salumiere Ciro:
«Venga da noi, potrebbe accedere al fondo»

Napoli, l’antiracket chiama il salumiere Ciro: «Venga da noi, potrebbe accedere al fondo»
di Pietro Treccagnoli
Domenica 22 Gennaio 2017, 10:23
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Gigi Cuomo è il presidente di «S.o.s. Impresa». Da anni combatte il racket e l’usura e non si stupisce di quanto sta accadendo a Ciro Scarciello, il salumiere della Duchesca che ha rotto la palla di vetro dell’illegalità che imprigiona il quartiere. La legge del pizzo impone il silenzio, a prescindere. Non si sgarra, non si parla. Altrimenti scatta la rappresaglia. Fare il vuoto attorno a un commerciante che si ribella è un modo per ucciderlo, economicamente, ma cambia poco. Sono proiettili che non fanno rumore, ma vanno a segno lo stesso.
 


Qual è stata la sua prima reazione di fronte a questa storia?
«Non mi sono meravigliato. Quando c’è un forte condizionamento ambientale, storie come questa di Ciro Scarciello sono inevitabili. Ha dato un colpo la muro del silenzio e la criminalità lo punisce».
La Duchesca e altri mercati popolari, e non solo quelli, sono in mano al racket. Quanto può incidere secondo lei in una vicenda come questa?
«Dalle dichiarazioni di Scarciello, tra il detto e il non detto mi pare di capire che anche lui sia stato vittima del pizzo. Se è così si può intervenire concretamente per aiutarlo».
Che cosa si può mettere in campo?
«Probabilmente ci sono le condizioni affinché il salumiere possa avere accesso al fondo di solidarietà anti-racket in modo da avere una concreta disponibilità economica per impiantare una nuova attività altrove». 
Quindi deve andare via dalla Duchesca, come ha dichiarato di voler fare?
«Non necessariamente, anche perché se Scarciello andasse davvero via, come ha ripetuto di voler fare, sarebbe una sconfitta per lui, per il quartiere e per la lotta all’illegalità in tutta la città. Ma io credo, sempre ascoltando le interviste in Rete di Ciro, che probabilmente lui abbia già fatto denunce agli organi competenti, che abbia già cominciato a collaborare con le forze dell’ordine».
Basterà proteggere Ciro per innescare un cambiamento?
«Non basta e non basterà, anche se, al punto in cui è arrivato, occorre farlo senza perdere tempo, perché Scarciello si è ormai esposto e non si può tornare indietro. La solitudine e l’isolamento possono stritolarlo. Ma più di ogni altra azione, occorre bonificare tutta quella zona dalla palude dell’illegalità. Come tutti i mercati della città, è stretta nella morsa del pizzo. Chi ha il dovere di farlo, lo faccia subito. Noi, da parte nostra, invitiamo ciro a contattarci al più presto.
Abbiamo sempre fatto la nostra parte».

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