Rione Sanità. Gli amici di Genny: «Dalla sua morte nulla è cambiato»

Rione Sanità. Gli amici di Genny: «Dalla sua morte nulla è cambiato»
di Oscar De Simone
Martedì 27 Settembre 2016, 00:09 - Ultimo agg. 00:10
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«Non è cambiato nulla qui alla Sanità. Dopo la morte di Genny tutto è come prima e noi viviamo sempre con la paura che possa succedere qualcosa. I proiettili non sono intelligenti. Ognuno di noi può essere colpito da un momento all’altro». Queste le parole degli amici di Genny Cesarano, ucciso nel corso di una sparatoria ai margini della piazza antistante la chiesa di San Vincenzo, nel Settembre di un anno fa. Tutto sembra essere rimasto uguale. In strada e nel cuore del rione, i cittadini lamentano la completa assenza delle istituzioni se non in alcuni punti “sensibili”.


«L’esercito e le forze dell’ordine presidiano solo determinati luoghi del nostro quartiere - commentano Cristian ed Emanuele, compagni di scuola e di giochi di Genny - e forse in quelli dove c’è la loro presenza ci sentiamo sicuri. Ma solo lì».
Altrove poi, la storia è sempre la stessa ed i pericoli non sembrano affatto essere diminuiti. Così come Genny ognuno di noi può essere coinvolto in un conflitto a fuoco e questo rende certamente insicuri sia noi che le nostre famiglie”.
I ragazzi che con il giovane 17enne condivisero la scuola, le partite di pallone e tutti quei momenti di svago e di allegria, oggi sentono un gran vuoto. Come se un pezzo della propria giovinezza fosse stato strappato violentemente.

«Senza di lui niente è più come una volta. Le nostre partite ed i nostri momenti di allegria sono volati via con lui. Anche la nostra comitiva non è più quella di un tempo. Adesso il terrore che qualcosa possa capitare all’improvviso ci assale in ogni momento e spesso rientriamo a casa molto prima. Il rione e le nostre vite non saranno mai cambiate se tutto continuerà ad andare così. Questo è un quartiere difficile in cui tutto sembra essersi fermato in quel maledetto 6 Settembre».
 
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