Palazzo Reale di Napoli, c'è sciopero: salta Caravaggio by night

Custodi ancora in stato di agitazione per l’assunzione di quattro vigilantes

Il Caravaggio a Palazzo Reale
Il Caravaggio a Palazzo Reale
di Giovanni Chianelli
Giovedì 20 Aprile 2023, 23:57 - Ultimo agg. 22 Aprile, 09:11
4 Minuti di Lettura

Non si ferma la protesta degli addetti alla custodia di Palazzo Reale. Mercoledì il sito è rimasto chiuso, ieri sono stati garantiti i servizi minimi, ma le prossime aperture straordinarie previste per il 26 aprile e per il 28 e il 30 in notturna non ci saranno. Dunque turisti e appassionati d’arte non potranno ammirare anche in quelle date la “Flagellazione” di Caravaggio né accedere ai luoghi della ex residenza borbonica. La mobilitazione continua a oltranza, dicono i sindacati, e intanto un tavolo di trattativa proposto dal direttore di Palazzo Reale Mario Epifani per lunedì 24 aprile salta perché le sigle hanno deciso di non aderire.

Il motivo della protesta è l’assunzione di 4 guardie private, voluta dalla direzione del bene per far fronte all’ampliamento degli spazi fruibili per i visitatori, all’aumento di pubblico previsto per la bella stagione, oltre che per le conseguenze dello scudetto del Napoli in termini di calca. Ma i custodi non ci stanno: «Già da tempo si ricorre nei siti dei beni culturali all’utilizzo di lavoratori precari e consulenti, invece di perseguire l’assunzione di dipendenti a tempo indeterminato con lo scorrimento delle graduatorie in essere o sollecitare l’indizione di nuovi concorsi pubblici» si legge in una nota sottoscritta da Cgil, Cisl e Uil. «A questa situazione si è aggiunta la decisione del direttore Epifani di utilizzare un appalto per affidare ad un’azienda privata funzioni di vigilanza di competenza dei dipendenti pubblici».

La replica di Epifani è stata chiara: «Con la situazione attuale, se volessimo coprire tutti gli spazi esterni e interni in base al numero di unità di personale ora disponibili saremmo costretti a chiudere alcune sale del museo.

Il Palazzo Reale in questi due anni ha aperto nuovi spazi, un’integrazione di personale risulta indispensabile».

 

Così ha proceduto all’inserimento dei vigilantes che sono stati posizionati all’ingresso di piazza Plebiscito, a quello carrabile su piazza Trieste e Trento, nel Giardino romantico e nella zona dei metal detector. Il personale in sciopero lamenta il fatto che siano guardie armate: «Anche noi abbiamo la qualifica di personale di pubblica sicurezza e il porto d’armi: perché utilizzare figure prese da un’azienda privata?» chiedono polemicamente. Su questo pare che già da tempo ci sia il parere negativo del prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che sta provando a mediare. I custodi dicono ancora: «Abbiamo in più occasioni fatto presente la gravità della scelta compiuta, arrivando a chiedere l’intervento del Prefetto in un tavolo di raffreddamento che non ha visto la retromarcia del direttore». Un altro timore è la possibile perdita degli introiti derivanti dall’impiego nel cosiddetto “conto terzi”, ovvero le attività che il Palazzo Reale realizza in orari straordinari e che sono ben remunerate. Così «a questo punto non ci è rimasto altro che sospendere le attività istituzionali non obbligatorie, che vengono svolte dai lavoratori su base volontaria». Ieri sera mancando il personale non è stato reso possibile il transito di alcuni camion che dovevano scaricare materiale per il teatro di San Carlo.  

Video

Epifani ieri ha provato a trovare un accordo, convocando una riunione d’urgenza con i sindacati per lunedì prossimo; le parti sociali si sono dette contrarie all’incontro – oggi saranno rese note le ragioni ufficiali della decisione - che così è saltato. La direzione di Palazzo Reale intende però precisare che i motivi della protesta sembrano infondati e che nessuna prerogativa dei dipendenti pubblici è a rischio, specialmente il “conto terzi” resterebbe appannaggio del personale ordinario. Dice Epifani: «Ci stiamo muovendo in sintonia e secondo le indicazioni del ministero e in costante contatto con la prefettura e la questura per far fronte all’urgente necessità di garantire la sicurezza dell’intero complesso monumentale, molto frequentato e particolarmente a rischio, come hanno dimostrato episodi anche recenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA