Palazzo Reale di Napoli, restaurata la Prima Anticamera

«Attraverso un lavoro di documentazione e restauro restituiamo al visitatore il fasto della corte e la corretta percezione della funzione di questi spazi»

L’inaugurazione a Palazzo Reale
L’inaugurazione a Palazzo Reale
di Vincenzo Cimmino
Mercoledì 24 Aprile 2024, 18:30 - Ultimo agg. 25 Aprile, 09:01
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Torna a splendere la Prima Anticamera dell’Appartamento di Etichetta del Palazzo Reale di Napoli. E lo fa dopo 280 giorni. È stato presentato oggi l lavoro di restauro iniziato il 20 luglio scorso. Sono stati necessari 660mila euro, 280 giorni e circa 60 persone. Ricercatori, restauratori, allestitori e artigiani hanno lavorato all’unisono per rendere nuovamente fruibile, secondo gli standard di sicurezza moderni, l’Anticamera. Un investimento importante per portare agli antichi fasti la stanza. Antichi, ma non antichissimi. Sono stati fondamentali due inventari di epoca sabauda, uno del 1874 e l’altro del 1907.

La sala, usata sin dall’epoca vicereale e già centrale durante il regno borbonico, torna agli anni in cui regnavano i Savoia. Un lavoro non semplice, un risultato che si può apprezzare grazie alla grande ricerca d’archivio svolta nei mesi scorsi. «Il lavoro di schedatura è durato quasi un anno e ha consentito di raccogliere i dati necessari per avviare i restauri», racconta la storica dell’arte Alessandra Cosmi. «È stato emozionante vedere come la sala ha iniziato man mano a splendere grazie all’intreccio dei dati storici e la cura e la passione dei professionisti che hanno lavorato in un cantiere così complesso».

Fondamentale la documentazione reperita nell’Archivio Alinari e in quello della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. 

Sono state usate tutte le fonti a disposizione, dai documenti in archivio alle foto, passando per i dipinti. Ed è proprio un dipinto quello che, in prestito dalle Gallerie d’Italia ed esposto nella sala, mostra l’Anticamera a inizio secolo. Identica a oggi. Il restauro, che a Palazzo Reale definiscono “apripista”, ha interessato nello specifico i due grandi lampadari, le appliques, gli arredi lignei, una delle cinque sovrapporte e il primo dei due arazzi. Sono inoltre state sostituite le sete dei parati, ripristinati i tendaggi ed è stato posato un nuovo lambris di marmo, che richiama quello esistente fino alla Seconda Guerra Mondiale.

 

«Dal momento in cui mi sono insediato come direttore del museo il mio obiettivo è stato quello di restituire a Palazzo Reale la sua identità», dichiara il direttore Mario Epifani. «La riapertura della Prima Anticamera rappresenta l’inizio di un lungo lavoro di ripristino dell’allestimento storico dell’Appartamento di Etichetta attraverso un attento lavoro di documentazione e di restauro, che possa restituire al visitatore sia il fasto della corte che un corretta percezione della funzione di questi spazi». Grazie ai lavori diretti da Ugo Varriale, restauratore di Palazzo Reale. 

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Entro settembre verranno anche riposizionati nuovamente le rimanenti sovrapporte e l’altro arazzo. Tutti ancora “sotto i ferri” dei restauratori. Ma molti sono anche i progetti per il futuro. «Seguiranno nell’immediato futuro interventi di restauro della Sala del Trono, della Galleria e del Salone d’Ercole, gli ambienti tra i più rappresentativi del Palazzo, ma anche quelli in cui sono più evidenti i segni del tempo», conferma l’architetto Almerinda Padricelli, responsabile del progetto. Inoltre, già è tutto pronto per la prossima esposizione nel Palazzo, che dal 31 maggio raccoglierà gli oggetti che un tempo erano inseriti nelle sale e che col passare degli anni sono stati rimossi per diversi motivi.

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