Fondue Ue, gli artisti napoletani con De Luca: «Il governo sblocchi i fondi: molte imprese a rischio»

Dalla Laurito a Gubitosi: «Quei finanziamenti ci spettano, non è carità ma un diritto»

Gli artisti: «Il governo sblocchi i fondi molte imprese rischiano il fallimento»
Gli artisti: «Il governo sblocchi i fondi molte imprese rischiano il fallimento»
di Giovanni Chianelli
Sabato 17 Febbraio 2024, 23:02 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 17:22
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Aveva manifestato al fianco di Vincenzo De Luca già due giorni fa a Roma, ieri Marisa Laurito è stata la prima ad arrivare al teatro Sannazaro per la seconda mobilitazione lanciata dal presidente della Campania dedicata al comparto regionale della cultura. L’attrice è la direttrice del Trianon Viviani, una delle realtà colpite dal blocco dei fondi Fsc e del fondo complementare: insieme ad altri aspetta da un anno e mezzo l'arrivo delle risorse: «Siamo qui per testimoniare un’istanza urgente: i fondi di coesione ci spettano. Con questi vivono moltissime famiglie e lavorano piccole e medie imprese che creano reddito» ha detto. Per poi tuonare: «Non è una carità ma un diritto. Ce li devono dare».

Dopo poco si sono uniti gli altri: Claudio Gubitosi, fondatore del festival di Giffoni, Nicola Grispello, presidente dell’Agis Campania, per l’editoria Diego Guida, componente del direttivo nazionale dell'Aie, il direttore del Campania Teatro Festival Ruggero Cappuccio, Mimmo Basso, direttore amministrativo del Teatro di Napoli, la presidente di Campania Film Commission Titta Fiore, il fondatore di Comicon Claudio Curcio; e poi attori e registi tra cui Massimiliano Gallo, Patrizio Rispo, Nadia Baldi, Mariano Bauduin, Marco Mario de Notariis e tanti altri.

A parte qualche defezione come quella di Roberto Andò (sono noti i dissapori del direttore del Mercadante con De Luca), il mondo della cultura campano ha risposto compatto.

Ognuno con i suoi temi. Gubitosi, che aveva lanciato un grido d’allarme, mettendo in forse il festival di Giffoni, ha dichiarato: «La nostra è una macchina complessa, siamo molto preoccupati per questo ritardo. Chiediamo la possibilità di continuare a esistere. Siamo qui non per De Luca ma con De Luca: il presidente sta portando avanti una battaglia civile e democratica». Anche Grispello si è detto preoccupato: «Molte istituzioni culturali rischiano di non poter svolgere le proprie attività così come erano state programmate e oggi sono ferme. C’è il rischio concreto che tutto il sistema regionale dell’offerta culturale venga penalizzato in maniera molto grave».

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Tra gli artisti, Massimiliano Gallo ha parlato del settore cinematografico che in Campania, negli ultimi anni, è esploso, con migliaia di produzioni: «Parliamo di dati, dicono che il comparto campano è il secondo in Italia dopo il Lazio. Abbiamo fatto passi da gigante, grazie all’impegno di tutti e a un bilancio messo a regime che dava la possibilità di programmare; se questo non è più possibile si deve sapere che la cosa avrà ricadute enormi». Il popolare attore ha ricordato che però non c'è molto tempo: «Per fare audiovisivo c’è bisogno di professionalità e mezzi. I trasporti, i costi dei reparti tecnici, l’allestimento dei set sono voci dispendiose. E questa industria complessa si muove se i produttori hanno la sicurezza che il sostegno arrivi».

 

Rispo, all’esordio come regista, ha visto il suo film stoppato dal blocco dei fondi: «Il lungometraggio è stato ammesso al sostegno economico, anzi è risultato primo tra gli aventi diritto, ma non può partire se non arrivano le risorse. È un discorso che riguarda ogni piccola produzione, senza fondi non si va avanti». C’era chi è venuto a mostrare solidarietà come Curcio, «il Comicon non si regge sul sostegno pubblico ma lo stesso siamo qui», e chi ha elogiato lo spirito della protesta: «Per la prima volta il tema della cultura viene associato a quello del lavoro in una mobilitazione che vede l'intero settore unito» ha detto Nadia Baldi. «Dalla stagione di “con la cultura non si mangia” ad adesso che la filiera scende in campo per rivendicare i suoi diritti, almeno questo è un segnale positivo».

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