Monza-Napoli, quei 13 minuti come un tuffo nel passato

Lunedì 8 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 06:42
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Se le partite durassero meno di un quarto d’ora, per la precisione tredici minuti, potremmo dire di aver rivisto lo straordinario Napoli di un anno fa, quello dello scudetto che il produttore-presidente De Laurentiis ha fatto diventare un film. Non un passaggio sbagliato, quattro gol splendidi, l’avversario piegato come quasi tutti nella scorsa stagione. Ma le partite durano più di novanta minuti e dunque c’è anche quella prima parte da raccontare, con il Monza che ha segnato - come altre squadre in questo campionato dei tormenti per gli azzurri - al primo pallone arrivato nell’area di Meret.

Poi la squadra dell’emergente Palladino, che deve ancora fare tanti step prima di aspirare alla panchina di una big, si è fermata ritenendosi soddisfatta di aver agganciato gli azzurri in classifica. E nell’intervallo si è riaccesa la fiamma del Napoli, che ha voluto lanciare un segnale ai suoi tifosi silenziosi e poi contestatori rientrando in campo con qualche minuto di anticipo rispetto agli avversari.

Un gol dopo l’altro, in tutto quattro, nell’arco di tredici minuti. Ha iniziato Osimhen, poi Politano e Zielinski (che abbraccio dai compagni al polacco messo da De Laurentiis fuori dalla lista Champions perché non aveva accettato il rinnovo del contratto) e Raspadori, a segno a soli 21 secondi dall’ingresso in campo. Scatenato il Napoli, colpi bene assestati e gol d’autore, il 62 per cento di possesso (stavolta proficuo) possesso palla. Un tuffo nel passato che fa emergere rimpianti per quanto quest’anno non è accaduto. Non che si dovesse pretendere il bis scudetto, ma si poteva fare di più sfruttando il potenziale che all’improvviso si è (ri)visto a Monza. Invece, questa squadra - a prescindere dall’allenatore - non è riuscita ad avere un briciolo di continuità e questo ne ha penalizzato le aspirazioni. Restano sette partite da giocare e si può conquistare la qualificazione in Europa o Conference League, visto che il piazzamento Champions - quarto o quinto posto - è distante: bisognerà sfruttare gli scontri diretti, entrambi al Maradona, contro Bologna e Roma, confidando fino al 26 maggio in una traiettoria perfetta della squadra e in passi falsi delle rivali.

Ecco, quei 13 minuti devono diventare 90.

Capiremo se sarà possibile su questo successo - il secondo di Calzona fuori casa - costruire una rimonta che sarebbe clamorosa. Il tecnico ha rivisto una squadra combattiva, da corsa, perfetta nelle giocate e nei gol. Politano ha spiegato il tutto con una semplice battuta: «Ci siamo dati ‘na svegliata». Decisivo l’inserimento dell’esterno che era stato escluso dalla formazione base, sbagliata da Calzona, destinato a fare la valigia comunque vada a finire. Sia che sia stato uno scatto di orgoglio o una riorganizzazione tattica, è emergo finalmente il rispetto verso se stessi e la meravigliosa storia che era stata scritta nello scorso campionato. Ieri sulla nostra prima pagina avevamo chiesto al Napoli di onorare lo scudetto e questi ragazzi lo hanno fatto. Non si fermino ai quattro gol di Monza, questi ragazzi possono regalare ancora emozioni.

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