Napoli, il vero banco di prova contro il Milan rinato

di ​Mimmo Carratelli
Venerdì 20 Gennaio 2017, 23:33
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Il Napoli chiude a Milano la sua settimana santa. San Paolo (3-1 al Pescara), San Carlo (Maradona), San Siro (big-match col Milan). Il campionato riprende con la «buona notizia» della quarta sconfitta della Juventus (tre per il Napoli, ma cinque pareggi contro zero dei bianconeri). 

La «buona notizia» rilancia la Roma che, per robustezza dell’intera «rosa», si propone come antagonista numero uno al vertice pregustando un gran duello per lo scudetto. Il Napoli avanza di rincalzo (21 punti come la Roma nelle ultime nove partite; nessuna sconfitta, due per i giallorossi). 

Con una gara in meno (Crotone-Juventus), la squadra torinese considera di avere un vantaggio virtuale di 4 punti sulla Roma e 7 sul Napoli. Intanto, dovrà smentire l’affievolimento della ferocia agonistica, che le ha consentito di stendere tutti i rivali in Italia negli ultimi cinque anni, e qualche crepa di spogliatoio. Domani, la Lazio saggerà lo «stato febbrile» dei bianconeri nel match delle 12,30. Alla Juventus Stadium sono già caduti Napoli e Roma e la squadra di Allegri non vi perde da 28 partite (26 vittorie, 2 pareggi). Simone Inzaghi, che guida la migliore Lazio degli ultimi quattro anni, ha già detto che vincere a Torino sarebbe un’impresa. Sono dello stesso parere i bookmakers che bancano da 6,75 a 8 il successo dei laziali.

La Roma ospiterà il Cagliari, abbondantemente tranquillo a metà classifica, il Napoli affronterà stasera il Milan a San Siro. C’è folla alle spalle della Juventus, sei squadre in nove punti, e bisognerà sgomitare per tenere le posizioni. Il Napoli, con l’obiettivo Champions, deve migliorare la quota punti dell’andata (7 ceduti in casa, 12 fuori). Da Milano deve tornare con un risultato positivo. Le assenze rossonere (Romagnoli e Locatelli per squalifica) appaiono meno dannose delle difficoltà difensive del Napoli (Koulibaly e Ghoulam in Coppa d’Africa, Albiol influenzato, Chiriches indisponibile, Tonelli con qualche problema muscolare). È un bel problema per Sarri che lavora molto sulla fase difensiva. I rincalzi, a cominciare da Maksimovic, sembrano non avere ancora «assorbito» posizione e movimenti.

La partita è aperta, apertissima, fra due formazioni a specchio (4-3-3). Il Napoli vanta il migliore attacco (45 gol contro i 30 del Milan), le difese si equivalgono (23 reti incassate dal Napoli, 22 dal Milan). La sfida corre sulle corsie esterne dove il Milan può contare sui suoi maggiori talenti (Suso e Bonaventura) e al Napoli mancheranno le consuete sovrapposizioni. Sarri però potrà riservarsi maggiori chance offensive con Pavoletti in panchina.
Montella è riuscito a rendere il Milan più compatto migliorandone l’assetto arretrato col sorprendente Paletta e il prodigioso Donnarumma, ha insegnato alla squadra a venir fuori nella ripresa, ha battuto la Juve (1-0) e la Lazio (2-0) a San Siro pareggiando con Inter (2-2) e Atalanta (0-0). I confronti di vertice perduti li ha giocati a Napoli (2-4 alla seconda giornata) e a Roma (0-1).

Quella rossonera è una squadra in fiducia, pallido e lontano il ricordo della debacle al San Paolo. Abate e Suso metteranno in difficoltà il lato sinistro del Napoli, le divagazioni di Bonaventura che si accentra creeranno altre situazioni pericolose sul lato opposto. Il Milan palleggia molto nei primi tempi, si allunga e lancia nei secondi. Il contropiede è la sua vera arma. Non ha un centrocampo molto ispirato ed è la zona dove il Napoli può prendere il sopravvento mantenendo però l’equilibrio necessario a non pregiudicare la fase difensiva.

È probabile che siano Allan e Jorginho a giocare dall’inizio, attenti e combattivi in copertura, demandando ad Hamsik l’attivazione della manovra d’attacco. I cambi (Zielinski e Diawara) potranno offrire nuova energia nel corso del match a meno che Sarri punti immediatamente su questi ultimi due per portare dall’inizio maggiore pressione offensiva.

Il terzetto avanzato delle meraviglie (Callejon, Mertens, Insigne: 24 gol), palla a terra e velocità, può imbarazzare la difesa milanista e scardinarla davanti a quel ragazzo-colosso di Donnarumma. All’andata fu goleada, ma c’era Milik (due reti) con Callejon a supporto (doppietta). A San Siro sarà un’altra partita. Sfumandosi l’effetto-Maradona, il clima di euforia dei giorni del pibe a Napoli, la visita a Castelvolturno, gli abbracci e i pizzicotti a Sarri, il campionato cancella la festa e richiama gli azzurri a un impegno severo.

Il Milan è l’ostacolo che si frappone a un giro di partite abbordabili (Palermo e Genoa al San Paolo intervallate dalla trasferta a Bologna). Si pretende un Napoli a pieno regime, nonostante i problemi in difesa, per irrobustire una classifica ancora tutta «in ballo». Tornare da Milano con una «buona notizia» servirà ad accelerare. Andiamo verso un terzo del campionato e tutte le «verità» dovranno venire a galla.
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