La vicepresidente di Confindustria Bracco rinviata a giudizio per evasione

La vicepresidente di Confindustria Bracco rinviata a giudizio per evasione
Martedì 12 Gennaio 2016, 17:06 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 09:36
3 Minuti di Lettura
Diana Bracco, vicepresidente di Confindustria, è stata rinviata a giudizio con le accuse di evasione fiscale e appropriazione indebita, reati che avrebbe commesso in qualità di presidente del Cda di Bracco Spa. Lo ha deciso il gup Alessandro Santangelo, accogliendo la richiesta di processo del pm Giordano Baggio e mandando a processo altri due imputati. Un altro imputato invece ha patteggiato una multa da 45 mila euro. Secondo l'accusa, Bracco avrebbe commesso una frode fiscale da oltre un milione di euro.

Bracco, che è anche presidente di Expo 2015 spa, è imputata di dichiarazione fraudolenta dei redditi mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. Il processo per lei e per altri due imputati, Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinaghi, titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza e architetti di fiducia dell'industriale, inizierà il prossimo 16 marzo davanti alla seconda sezione penale di Milano. Il presidente del cda della Bracco Real Estate Srl, Pietro Mascherpa, invece, ha patteggiato sempre davanti al gup una multa da 45mila euro.

Secondo le accuse, la frode fiscale sarebbe stata realizzata abbattendo l'imponibile attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di barche o case in celebri località turistiche, dall'isola di Capri alla Provenza, fatte confluire sui bilanci delle società del gruppo Bracco. Sono finiti sotto la lente d'ingrandimento dei militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, che hanno eseguito lo scorso marzo anche un sequestro preventivo di un milione e 42mila euro, pari all'importo della presunta evasione, fatture per un totale di oltre tre milioni di euro emesse dagli architetti Pollastri e Calcinaghi per i lavori in cinque case di proprietà dell'industriale.
Oggi il giudice, rinviando a giudizio gli imputati, ha disposto, però, il dissequestro della somma che era stata sequestrata anche perchè Diana Bracco, nei mesi scorsi, ha pagato le imposte chiudendo il contenzioso tributario.


«Andremo a dibattimento e ci difenderemo, anche perchè questa è una questione che non ha rilevanza penale e non ci sono reati», ha spiegato l'avvocato Giuseppe Bana, legale di Diana Bracco, dopo la decisione del gup di Milano che ha rinviato a giudizio il vicepresidente di Confindustria e presidente della Bracco spa per dichiarazione fraudolenta dei redditi e appropriazione indebita. L'avvocato Bana ha anche chiarito che in udienza preliminare il gup «ha spazi limitatissimi per arrivare ad una valutazione nel merito e al proscioglimento».

Il legale ha più volte sottolineato in passato come «il fatto non ha rilevanza penale e la mia assistita ha già ampiamente risolto la questione inerente alla posizione fiscale». Tanto che oggi il gup ha disposto il dissequestro di oltre 1 milione di euro che erano stati sequestrati lo scorso marzo. Nel processo, infine, come ha spiegato l'avvocato Armando Simbari, legale degli architetti Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinaghi, anche loro rinviati a giudizio, «ci sono tante questioni giuridiche da risolvere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA