Comune di Napoli, dirigente firma l’atto
che aumenta il suo stipendio

Comune di Napoli, dirigente firma l’atto che aumenta il suo stipendio
di Paolo Barbuto
Lunedì 20 Febbraio 2017, 21:09 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 14:04
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 Immaginate la seguente situazione. Una persona che ha un contratto a tempo determinato in scadenza (si esaurirà dopo 24 ore), firma un atto nel quale viene deciso, fra le altre cose, quale sarà lo stipendio di chi occuperà quello stesso posto dal giorno successivo. Quel documento già contiene il nome di chi dovrà sedere su quella poltrona e il nome è esattamente lo stesso del firmatario. Cioè quella persona sta firmando un incartamento nel quale certifica l’aumento del suo stesso stipendio a partire dal giorno successivo. Incredibile, vero? No, nulla è impossibile quando c’è di mezzo il Comune di Napoli, nemmeno il fatto che un dirigente firmi un atto che impegna l’Amministrazione a mettere da parte centinaia di migliaia di euro per il suo stesso stipendio. Però, prima di andare avanti è determinante un chiarimento: questa vicenda non nasconde nessuna ombra, tutto è fatto alla luce del sole e, allo stato attuale, non esistono elementi tali da configurare violazioni di alcun genere.
 

 

La vicenda rientra nel più ampio caso dell’assunzione di 39 dirigenti comunali a tempo determinato. I bandi risalgono allo scorso autunno, sulle procedure ci sono stati ricorsi al Tar e richieste di intervento dell’Anticorruzione, come leggete nella pagina seguente, però in questo momento non è stata presa ancora nessuna decisione, le assunzioni sono state regolarmente effettuate e i dirigenti sono tutti ufficialmente al lavoro senza nessun problema. Accade che, nel momento in cui vengono chiuse le procedure, bisogna anche provvedere a completare il percorso burocratico collegato. È il 30 dicembre, venerdì, ultimo giorno utile prima del lunghissimo week end di Capodanno ed è necessario impegnare più di sei milioni di euro per gli stipendi che i dirigenti freschi di successo al concorso riceveranno nei successivi due anni. A firmare l’atto è, com’è giusto che sia, il coordinatore del servizio autonomo del personale, Carmela Olivieri: si tratta di un documento composto da dieci pagine compresi gli allegati che ne fanno parte integrante. Alla pagina numero tre di quella determinazione (la numero 89 del 30/12/2016) il coordinatore attesta ufficialmente che «non è stata rilevata la presenza di conflitti di interesse tali da impedire l’adozione del presente provvedimento», così come impone il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e così come prevede pure il codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Napoli varato nel 2014 nella prima esperienza da sindaco di Luigi De Magistris. Insomma, nessun conflitto di interesse nella firma di quel documento. Però alla pagina numero dieci, l’ultima della determinazione, arriva il colpo di teatro: al primo rigo compare proprio il nome della dirigente che sta firmando l’atto e che ha appena attestato di non avere conflitti di interesse; e a quel nome è abbinato uno stipendio annuale da 111.435 euro e ottanta centesimi. Si tratta del più alto fra quelli decisi per i 39 dirigenti: oltre alla firmataria del documento ne percepiscono uno analogo solo il comandante dei vigili Ciro Esposito, anche lui riconfermato, e Raffaele Grimaldi assegnato alla Direzione centrale servizi finanziari e ragioniere generale. Gli altri trentasei (come vedete nel grafico pubblicato in questa stessa pagina) percepiscono somme inferiori.


La determinazione dirigenziale del 30 dicembre è stata resa disponibile solo a metà della scorsa settimana ed offre uno spaccato ben delineato dell’impegno economico che il Comune deve sostenere per l’assunzione dei dirigenti. Anche in questo caso va fatta una precisazione che arriva direttamente dall’assessore al bilancio Salvatore Palma: «Gli stipendi dei dirigenti non rappresentano un aggravio per le casse comunali», insomma, chiarisce chi ha la delega ai conti che questi soldi non appesantiranno ulteriormente il bilancio rispetto alle previsioni. Si tratta, dunque, di investimenti preventivati. Noi abbiamo comunque provato a capire se, e quanto, erano aumentati gli stipendi delle persone che hanno vinto il concorso per diventare dirigente, anche perché molti dei vincitori provengono da esperienze all’interno della stessa amministrazione comunale napoletana. C’è, infatti, una consuetudine (e anche in questo caso non c’è nessun profilo di illegalità, chiariamolo) secondo la quale chi ha già un lavoro presso il Comune di Napoli chiede l’aspettativa da Palazzo San Giacomo per poi rientrare un minuto dopo con un contratto differente, ma a tempo determinato; e ha anche la certezza che, alla scadenza del contratto, ritroverà il suo posto precedente. Succede per gli staffisti, ovviamente accade anche per i vertici dirigenziali dell’azienda: questa è esattamente la procedura seguita, ad esempio, dal capo della polizia municipale Ciro Esposito il quale, prima di accettare la conferma ai gradi di comando, ha chiesto e ottenuto un periodo di aspettativa allo stesso Comune. Lo ribadiamo, si tratta di una consuetudine ed è effettuata nel rispetto delle norme, anche se a una persona comune continua a sembrare difficile da comprendere. Torniamo ai conti, dunque. Per capire quanto è variato lo stipendio, abbiamo provato a verificare nella sezione «trasparenza» del sito del Comune di Napoli, si tratta di un luogo virtuale nel quale l’Amministrazione dovrebbe depositare tutti gli atti che, appunto, meritano trasparenza, compresi gli stipendi. L’ultimo documento valido, però, risale al 2015, per cui non abbiamo potuto fare altro che affidarci a un paragone con quell’epoca, con una sola eccezione che riguarda proprio lo stipendio di Carmela Olivieri. Per quest’ultima il valore dello stipendio annuale, stavolta riferito al 2016 è stato reperito all’interno di una determinazione (la numero 26 del 17 giugno 2016) firmata dal direttore generale Attilio Auricchio. Secondo quel documento, al coordinatore del servizio autonomo del personale, nel 2016 sono stati assegnati 60mila euro come retribuzione di posizione più 12mila euro come retribuzione di risultato, per un totale di 72mila euro.

Adesso, se è vero ciò che ha scritto e firmato il direttore generale Auricchio (e noi non ne dubitiamo, ovviamente) significa che da un anno all’altro la dirigente Carmela Olivieri si è vista aumentare lo stipendio per un valore superiore al 54%, che in tempi di crisi e recessione come quelli d’oggi è un vero evento.
A proposito, si tratta anche della crescita percentuale più alta fra quelle che abbiamo rilevato, ma il dato potrebbe essere falsato dalla differente provenienza dei dati acquisiti, sebbene siano tutti ufficiali e tutti di provenienza dell’Amministrazione comunale di Napoli.

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