Trump parla di attacchi terroristici in Svezia che non sono mai avvenuti. L'ex primo ministro scandinavo: «Che cosa si è fumato?»

Trump parla di attacchi terroristici in Svezia che non sono mai avvenuti. L'ex primo ministro scandinavo: «Che cosa si è fumato?»
di Federica Macagnone
Domenica 19 Febbraio 2017, 15:16 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 14:54
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La Svezia ha reagito con stupore e scherno all'ennesima gaffe di Donald Trump che, questa volta, aveva come oggetto il Paese scandinavo: durante un conferenza il presidente americano, per dimostrare la pericolosità degli immigrati, ha parlato di un “evento terribile”, in realtà mai avvenuto, che avrebbe colpito la Svezia durante il week end.

Sabato, nel corso di un comizio a Melbourne, in Florida, Trump ha attaccato le politiche sui rifugiati in Europa, snocciolando un elenco di luoghi colpiti dai terroristi negli ultimi tempi. «Guardate cosa sta succedendo - ha detto ai suoi sostenitori - Dobbiamo mantenere il nostro Paese sicuro. Guardate quello che sta succedendo in Germania, guardate quello che è successo la notte scorsa in Svezia. In Svezia, chi può crederci?». Evidentemente nessuno, meno che mai gli svedesi che sono rimasti sconcertati delle ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, lanciando una campagna per ridicolizzare Trump on line.

«Svezia? Attacco terroristico? Che cosa ha fumato? Le domande abbondano» ha scritto su Twitter l'ex primo ministro svedese Carl Bildt. E non è stato il solo a schernire le parole del tycoon: come ha sottolineato il giornale svedese Aftonbladet, lo hanno fatto anche gli utenti che si sono scatenati sui social mettendo in relazione il discorso ai “terribili eventi” causati dai "Muppets", dalle polpette svedesi, da Ikea e dai suoi mobili giganti.


Trump non ha parlato esplicitamente di attacchi terroristici, ma ha parlato del Paese scandinavo subito dopo aver citato la Germania, «castigata dal terrorismo per il suo gran numero di rifugiati e di richiedenti asilo. La Svezia ne ha accolto un gran numero e stanno avendo problemi che non pensavano possibili. Guarda quello che sta succedendo a Bruxelles. Guardate quello che sta accadendo in tutto il mondo. Date un'occhiata a Nizza. Date un'occhiata a Parigi. Abbiamo permesso a migliaia e migliaia di persone di entrare nel nostro Paese e non c'è modo di controllarle. Non hanno documenti, non hanno nulla. Dobbiamo mantenere al sicuro il nostro Paese».

Rimangono ancora ignoti quali possano essere stati gli spunti che hanno portato la Svezia a essere coinvolta nel discorso di Trump. Come ha sottolineato il New York Times, il tycoon potrebbe essere stato influenzato da un'intervista a Fox News di Ami Horowitz, regista che afferma che i migranti in Svezia sono associati a un aumento della criminalità: «Spesso si cerca di coprire alcuni di questi crimini e coloro che cercano di dire la verità sulla situazione vengono additati come razzisti e xenofobi. La Svezia ha subìto il suo primo attacco terroristico di matrice islamica non molto tempo fa ed era solo un assaggio di quello che abbiamo già visto in Europa».

Non è chiaro a quale evento si riferisse Horowitz. L'ultimo episodio si registrò nel 2010, quando un attentatore suicida colpì il centro di Stoccolma, ferendo due persone. L'attentatore, Taimour Abdulwahab al-Abdaly, 28 anni, era uno svedese di origine irachena che aveva legami con Al Qaeda. Ma questo attacco avvenne molto tempo prima dell'attuale flusso migratorio verso l'Europa.

Intanto gli svedesi, che hanno una lunga storia di accoglienza, sono preoccupati per la percezione che dall'esterno si ha del loro Paese. «Trump vuole far passare il messaggio che la Svezia è al collasso totale - ha scritto su Dagens Nyheter il giornalista Martin Gelin - Tra i sostenitori di Trump c'è il mito che la Svezia sia nel caos dopo aver accolto i rifugiati provenienti dal Medio Oriente. Queste sono notizie errate e gravemente fuorvianti diffuse da siti come Breitbart, Human Events, Drudge Report e Fox News, così come dai programmi radiofonici conservatori che raggiungono milioni di ascoltatori ogni giorno». 
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