Meloni: «Verso norma sulle liste d'attesa e mobilità sanitaria. Arriverà nelle prossime settimane»

Le parole del premier a "Fuori dal coro", in onda stasera su Rete 4

Ucraina, Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron e gliel'ho detto, bisogna fare attenzione ai toni che si usano»
Ucraina, Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron e gliel'ho detto, bisogna fare attenzione ai toni che si usano»
Mercoledì 27 Marzo 2024, 18:12 - Ultimo agg. 28 Marzo, 06:33
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«Non ho condiviso le parole di Macron, l'ho detto anche a lui. Si deve fare attenzione ai toni che si usano. Però non vuol dire che non si debba fare ciò che è giusto. E bisogna stare attenti a come certe cose vengono vendute, tra virgolette». Così la premier Giorgia Meloni a "Fuori dal coro", in onda stasera su Rete 4, parlando della crisi in Ucraina: «Arrivo da un Consiglio Ue dove si parlava di protezione civile e mi ritrovo su diversi quotidiani che noi staremmo preparando l'Europa alla guerra, perché c'era un passaggio che diceva che bisogna mettere in cooperazione la risposta alla crisi ma si parlava di protezione civile».

Meloni e la guerra in Ucraina

«Quello che Putin aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l'Ucraina in qualche giorno.

E se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Chi cerca di aiutare l'Ucraina allontana la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d'Europa».

«Lo abbiamo fermato lì. E secondo me - ha aggiunto - se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta, che è ovviamente l'obiettivo che abbiamo. Perché non è che ci divertiamo nell'attuale contesto. L'importante è che noi sappiamo qual è l'obiettivo che vogliamo».

L'attentato a Mosca

Meloni ha parlato anche dell'attentato al Crocus City Hall: «Quello che è accaduto a Mosca è stato scioccante. Sono immagini che lei ricorderà abbiamo già visto in altri contesti. Io ero a Parigi quando ci fu un attentato analogo al Bataclan che fu anch'esso rivendicato dall'Isis. Chiaramente colpisce molto. A me ha colpito molto anche la dinamica: immaginare in una città blindata, in uno Stato che è coinvolto in un conflitto, quattro attentatori che entrano e uccidono decine di persone e si allontanano praticamente indisturbati, obiettivamente colpisce».

«Come sappiamo l'attentato» di Mosca «è stato rivendicato. Quindi si può dare la colpa a chi si vuole quando si fa propaganda, ma c'è qualcuno che ha dichiarato "siamo stati noi". E del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l'Ucraina o l'Occidente. E penso che anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda».

«Sui vaccini stato si assuma eventuali responsabilità»

Ci deve essere la «massima disponibilità da parte del governo, per andare in fondo, capire e assumersi per lo Stato italiano le responsabilità che si deve assumere», ha detto la premier Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda di Mario Giordano sulle «vittime degli effetti avversi del vaccino» per il Covid «che spesso si sentono abbandonati». «Non devono sentirsi abbandonati, secondo me», ha spiegato Meloni.

«Il tema della commissione d'inchiesta è sicuramente importante e sono contenta che anche quella stia andando avanti, nonostante l'opposizione di quelli che ci spiegavano che loro avevano gestito benissimo la pandemia, ma non vogliono che si possa approfondire su come si gestisce la pandemia - ha spiegato Meloni -. Serve soprattutto a evitare e impedire che in un futuro, che speriamo non arrivi mai, si possano ripetere eventuali errori che dovessero esserci stati. Anche per queste storie, è una materia sulla quale io mi sono confrontata col ministro Schillaci per chiedere che ci sia massima disponibilità da parte del governo, per andare in fondo, capire e assumersi per lo Stato italiano le responsabilità che si deve assumere».

Verso una norma sulle liste d'attesa

«Stiamo lavorando a un provvedimento sulle liste d'attesa, con un'attenzione particolare alle regioni che hanno un'alta mobilità passiva. Ossia quando» per curarsi una persona «si deve trasferire e la sua regione paga l'altra», ha spiegato Meloni. «Non voglio anticipare niente - ha spiegato - ma arriverà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane». A Mario Giordano che le domandava del problema delle liste d'attesa in sanità, Meloni ha replicato che «l'organizzazione compete per buona parte, quasi totalmente, alle Regioni. La prima cosa che possiamo fare noi, pur nella difficoltà economica che affrontiamo, è metterci i soldi per affrontare i problemi, perché il tema è importante». «Voglio rivendicare che nonostante la situazione di bilancio abbastanza complessa, il Fondo sanitario nel 2024 arriva al suo massimo storico. Noi - ha aggiunto ci abbiamo messo tre miliardi in più rispetto all'anno precedente e ci siamo concentrati su quello che impatta di più sui cittadini, le liste d'attesa. Stiamo utilizzando queste risorse per rinnovare il contratto degli operatori della sanità e quindi per combattere anche la carenza di personale che c'è, e per i progetti che sono specificamente destinati all'abbattimento delle liste d'attesa».

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