Realizzare i campi a novembre, in una zona di montagna come questa dove la temperatura può arrivare a parecchi gradi sotto lo zero e tra meno di un mese potrebbe esserci già la neve, sarebbe una follia.
Renzi lo sa bene ed infatti lo dice chiaramente: «non possiamo immaginare un inverno in tenda». Dunque gli sfollati andranno negli alberghi, al massimo entro qualche giorno. Alla gente di Camerino interessa sopratutto sapere dell'università: glielo ricorda il sindaco, «è più importante delle case», il rettore, i ragazzi e la gente comune che sa bene come senza studenti la città sia destinata ad una morte neanche troppo lenta. In molti hanno la maglietta 'Unicam' con l'hashtag #ilfuturononcrolla. Due le regalano anche al premier. «Non molleremo questa gente e quella degli altri comuni, dobbiamo riaprire subito l'università» ripete a tutti quanti. La gente lo ascolta, alcuni vanno a stringergli la mano, un signore anziano gli urla contro che 20 anni fa qualcuno l'ha lasciato nei container. «Io sono vecchio e rincoglionito - lo blocca un altro - avete fatto delle promesse, mantenetele, non fate morire queste zone. Noi non piangiamo, siamo gente di montagna, ma voi non dimenticate quello che avete promesso». Renzi annuisce e ripete, «non vi lasceremo soli». Lo sa, il premier, che non è solo sul referendum che si gioca il suo futuro politico.