«Non devi lavorare, testa di c...»: a Roma le bande di tassisti
inseguono e minacciano i colleghi in servizio/IL VIDEO

«Non devi lavorare, testa di c...»: a Roma le bande di tassisti inseguono e minacciano i colleghi in servizio/IL VIDEO
di Mauro Evangelisti
Lunedì 20 Febbraio 2017, 20:10 - Ultimo agg. 21:49
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Non si sono fermati neppure di fronte a una collega donna che stava lavorando: l'hanno inseguita, si sono affiancati, l'hanno intimidita, hanno ordinato al cliente di non pagare la corsa. In un altro caso hanno fermato un tassista del 3570, l'hanno insultato e costretto a non incassare quanto dovuto dal passeggero. Tutto questo succede a Roma, dove da cinque giorni non si trovano taxi, senza che questore, prefetto e sindaco intervengano. Le bande di tassisti che minacciano i colleghi che vorrebbero lavorare - si tratta di uno sciopero non autorizzato - si sentono intoccabili, tanto che si filmano sul cellulare e diffondono poi su internet i video.
 


Non solo: sulla chat di Telegram a cui sono iscritti migliaia di tassisti vengono pubblicate le liste di proscrizione, vale a dire tutti i numeri delle licenze di coloro che stanno lavorando. Di fronte a questo clima di intimidazione, che vede una totale inerzia delle istituzioni a partire dal Campidoglio che con un post dell'assessore Linda Meleo si è schierato con i tassisti che stanno sospendendo il servizio senza autorizzazione, in molti preferiscono non entrare in servizio. Al termine di un incontro con una delegazione di tassisti l'assessore Meleo ha però spiegato: «Li ho invitati a interrompere la protesta. Il servizio taxi  è fondamentale per i trasporti della Capitale. Sono il nostro biglietto da visita per turisti e stranieri che visitano la nostra città. Per questo è necessario ripristinare la normalità».

Domani la situazione rischia di essere esplosiva, perché in vista di un incontro al ministero delle Infrastrutture arriveranno migliaia di tassisti da tutta Italia: si preannuncia una maxi-protesta a piazza Montecitorio, dove si sono dati appuntamento anche gli ambulanti contro la Bolkenstein. Anche in questo caso nessuna manifestazione è stata autorizzata.

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