Omicidio-suicidio nel Salernitano. La storia di Sabina e Costantin: la verità dall'autopsia

Omicidio-suicidio nel Salernitano. La storia di Sabina e Costantin: la verità dall'autopsia
di ​Paola Desiderio
Domenica 3 Aprile 2016, 11:51
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Capaccio. Un omicidio-suicidio maturato al culmine dell'ennesima lite. Resta questa la spiegazione più probabile per la morte di Sabina Iuliana Chis e Costantin Barbu, entrambi rumeni, ventinovenni, e del loro bambino di appena due mesi. Maggiori conferme a sostegno di questa tesi si potranno avere solo all'esito dell'esame autoptico che verrà effettuato nei prossimi giorni.

Al momento i carabinieri della compagnia di Agropoli, diretta dal tenente Francesco Manna, che conducono le indagini coordinate dalla procura di Salerno, non escludono alcuna ipotesi. Non è quindi possibile scartare nemmeno la tesi che siano stati tutti assassinati da qualcuno che si è introdotto nella loro abitazione, un prefabbricato a un solo piano situato in una traversa di via Poseidonia, nella contrada Torre di Mare, una zona costituita per lo più da piccole case prefabbricate abitate soprattutto da stranieri, a pochi passi dalla pineta e dal mare.Tuttavia, a sostegno della tesi dell'omicidio-suicidio, ci sarebbero sia le circostanze in cui sono stati rinvenuti i cadaveri che le testimonianze dei vicini, due magrebini e un italiano, che hanno chiamato i carabinieri, secondo i quali l'ennesima lite tra i due conviventi era andata avanti per alcune ore prima del tragico epilogo. Poi alle 11 di giovedì scorso era rimasto solo il silenzio, e quella puzza di fumo proveniente dalla casa che li ha insospettiti. Tanto da andare a bussare e decidere di entrare, rompendo il vetro di una finestra, nel timore che fosse accaduto qualcosa di grave. I primi ad arrivare sul posto sono stati i carabinieri del nucleo radio mobile di Agropoli e della stazione di Capaccio Scalo.

I militari hanno trovato i corpi della donna e del bimbo uno accanto all'altro, su un materasso, lei con la schiena rivolta verso l'alto. Entrambi presentavano ferite da arma da taglio sul collo. La donna aveva anche un cacciavite conficcato nella testa. Entrambi i corpi erano semi carbonizzati. L'uomo, invece, è stato trovato in bagno. Anche lui presentava segni di arma da taglio al collo, ed era impiccato alla doccia. È probabile che dopo essersi accanito contro la compagna e il bambino e aver dato fuoco ai due corpi, per motivi non chiari (sono state trovate tracce di liquido infiammabile e dell'acido), abbia deciso di togliersi la vita e forse, non riuscendo a farlo con il coltello, avrebbe poi deciso di impiccarsi.

Tuttavia solo con lautopsia sarà possibile stabilire se la loro morte sia stata causata dalle ferite inferte dal coltello e, nel caso di Barbu, dall'impiccagione. Oppure se a causarla siano state le esalazioni sprigionate dalle fiamme che verosimilmente hanno causato la morte anche dei due cani della coppia, trovati dietro la porta d'ingresso. La casa, infatti, all'arrivo dei vicini, era completamente chiusa. I carabinieri della sezione scientifica hanno impiegato diverse ore per effettuare tutti i rilievi necessari. Sul posto anche i vigili del fuoco per i rilievi di loro competenza.A quanto pare il rapporto tra Sabina Iuliana Chis e Costantin Barbu era da tempo burrascoso. Lui, che per mantenere la famiglia si arrangiava in lavori saltuari, sembra fosse molto geloso della compagna. Ma nessuno dei conoscenti avrebbe potuto immaginare una fine così drammatica della loro storia. Sempre che le indagini confermino che realmente si è trattato di un omicidio-suicidio.

L'unica parente della donna in Italia è una sorella, che vive a Campolongo. Dopo l'esame autoptico, quando le salme di Sabina e del suo bimbo saranno liberate, per volontà della famiglia saranno riportate in Romania, dove verranno tumulate. Intanto resta sotto sequestro l'abitazione in cui è avvenuta la tragedia. 
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