«Madre inadeguata», il minore
affidato alla tata dai giudici

«Madre inadeguata», il minore affidato alla tata dai giudici
di Petronilla Carillo
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 08:11
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Da tata ad affidataria della bimba che doveva accudire soltanto per poche ore. Ed ora anche la possibilità per la donna e sua marito, che hanno già altri cinque figli, di poter presentare richiesta di adozione della piccola. È quanto stabilito dai giudici del tribunale di Minori che hanno accolto la richiesta degli avvocati Antonella De Rosa e Orlando Caponigro e riconosciuto il principio della «continuità degli affetti». La piccola era appena nata quando la sua mamma naturale la affidò ad una tata. Doveva essere solo per poche ore, invece la donna sparì per poi ricomparire sporadicamente. Dopo un anno che la piccola viveva a casa della coppia, compare anche il padre, uno straniero, che inizia a scattare delle foto alla bambina per mettere su internet. Scatta allora la reazione della coppia: una richiesta di affido alla madre che glielo nega affermando che «il padre vuole subito la piccola per portarla nel suo paese». Di qui la richiesta di tutela giuridica. Ma l’esposto presentato crea problemi anche alla coppia che si stava prendendo cura della piccina perché aveva omesso di denunciare l’abbandono di minore. Di qui la lunga istruttoria avviata dal tribunale con gli assistenti sociali i quali riconoscono ai coniugi collocatari il merito di aver cresciuto la piccola come fosse loro figlia mentre i giudici sanciscono l’irrilevanza penale della mancata denuncia oltre alla perdita della genitorialità da parte del padre e della madre naturali: della piccina che viene affidata alla famiglia che l’ha accolta.
Ora la battaglia si sposta sul fronte dell’adozione per valutare se ci siano le condizioni di legge.
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