Tegola sull’ospedale di Eboli, posti letto a rischio: «Sarà protesta»

La Regione ha previsto un depotenziamento della struttura con dirottamento dei malati acuti al nosocomio di Battipaglia

L'ospedale di Eboli
L'ospedale di Eboli
di Laura Naimoli
Sabato 9 Dicembre 2023, 07:00
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La Regione depotenzia l’ospedale di Eboli che diventerà una semplice struttura sanitaria territoriale con una possibile dislocazione dei posti letto per acuti a Battipaglia. È quanto emerge dall’ultimo documento programmatico della Regione Campania che scatena la reazione del primo cittadino Mario Conte, dei sindacati, dei politici e dei cittadini. 

L’ex sindaco Gerardo Rosania invita ad una reazione forte dichiarando: «Abbiamo il dovere di scendere in piazza e di proclamare lo sciopero cittadino. Il sindaco deve assumere la guida di questa sacrosanta protesta, e di chiamare tutta Eboli alla protesta ed allo sciopero cittadino». Mario Conte, sulla questione, non le manda a dire e punta il dito sulla giunta regionale di De Luca, attribuendogli le responsabilità della decisione. «Dovranno assumersi le loro responsabilità e non saranno esenti tutti coloro che non si opporranno ad una decisione scellerata per il territorio della Piana del Sele, del Calore e degli Alburni - dice Conte - anche i consiglieri regionali di minoranza dovranno rispondere ai cittadini se avalleranno tale decisione. E non parliamo di ristrutturare o potenziare l’ospedale di Battipaglia, operazione contro cui non abbiamo nulla, ma della decisione di ridurre il Maria Santissima Addolorata ad un presidio territoriale senza posti letto. E aggiungo che avrà gravi responsabilità anche il Governo se finanzierà l’operazione senza tener conto delle esigenze reali del territorio. Come sindaco posso impugnare gli atti, lo abbiamo fatto per quello precedente e lo faremo per quello attuale. Organizzare manifestazioni di protesta. Convocheremo infatti a metà settimana prossima il Comitato. E lanceremo una petizione popolare». 

Duro il commento del sindacalista della Fp Cgil Salerno, Massimiliano Voza. «Tale forma di razionalizzazione non contempla il recupero dell’indice di posti letto previsto per la provincia dagli standard vigenti che - sostiene - anche nella previsione dell’accordo di programma licenziato, resterebbe inferiore alle necessità di quasi 100 unità, che guarda caso sono quelli che mancherebbero allo stabilimento di Eboli. Con ripercussioni negative per l’intera area a sud di Battipaglia, poiché tale riorganizzazione diminuisce i posti letto nella zona del Sele, lasciando sotto dotata l’intera provincia rispetto al dovuto.

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Peraltro, mettendo a rischio pure le eccellenze attualmente presenti come quelle del dipartimento di emergenza che contano attività di cardiologia interventistica a servizio della zona sud di Salerno, tra le più performanti d’Italia».
 

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