Quei sì fragili e immaturi
annullati 693 matrimoni

Quei sì fragili e immaturi annullati 693 matrimoni
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 07:00 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 14:22
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Tanto impeccabili professionalmente e socialmente quanto imperfetti nell’ambito relazionale e sentimentale. Alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 dei Tribunali ecclesiastici salernitani, in programma sabato mattina nel Salone degli Stemmi del palazzo arcivescovile, i numeri e le statistiche relativi alle cause di nullità matrimoniale sono chiari. Sempre più coniugi invocano la nullità del matrimonio per «incapacità psichica».
Il quadro relativo alla quantità e alla tipologia dei procedimenti decisi nell’arco di tempo che va dal 2006 al 2015 parla, in totale, di 912 cause di nullità matrimoniale introdotte. È chiaro che il numero di coppie che si rivolge ai tribunali ecclesiastici è di gran lunga inferiore a rispetto al numero di mogli e mariti che si rivolgono a quelli ordinari. Delle 912 cause incardinate, a essere state decise sono 816 in tutto. Le cause affermative sono risultate 693, quelle negative 123. Ma, al di là dei numeri, quello che va sottolineato riguarda le statistiche relative alle motivazioni alla base delle cause di nullità matrimoniale.

Ebbene, il motivo più invocato dai fedeli, per circa il 40% dei casi, è quello della esclusione della indissolubilità del vincolo matrimoniale. Circostanza che si verifica quando il contraente manifesti una riserva mentale per cui esclude l’indissolubilità del matrimonio, ritenendo di potere divorziare qualora le cose non vadano bene durante la vita coniugale. Il 30% dei motivi invocati, invece, riguarda l’esclusione della prole. Ossia, la volontà di non procreare figli nel corso del matrimonio in maniera assoluta e senza limiti di tempo. Infine, il motivo invocato nel 25% delle cause di nullità matrimoniale è l’incapacità ad assumere gli oneri coniugali. Nonostante quest’ultimo caso appaia statisticamente quello meno frequente, in realtà è quello che ha fatto registrare l’incremento maggiore.

«Negli ultimi anni – spiega don Michele Alfano, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico metropolitano - il dato crescente riguarda i motivi di nullità rientranti nel canone 1095. Tre fattispecie legate a problemi di natura psichica e psicologica». In sostanza, a seguito di malattie mentali o psicosi permanenti o transitorie, al nubendo manca il sufficiente uso di ragione: non è capace di quell’atto di volontà che è il consenso matrimoniale. Un’altra fattispecie riguarda il grave difetto di discrezione di giudizio, cioè l’immaturità al momento della scelta. Infine, l’incapacità psichica ad assumere e sostenere gli oneri contratti con il matrimonio.
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